10 dicembre| 1709 Vincenzo da Canal
Dispaccio del 10 dicembre| 1709|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
intrapresa questa carica, cessami dal nobil huomo ser Pasqual Antonio Dolfin, con il possesso del palazzo, del quale son sforzato per debito naturale della mia salvezza e mia servitù apportarne le notitie alla Serenità Vostra, anco per l’indecoro della publica Rapresentanza, che si rende oscurabile per esser il detto, da ogni lato precipitoso.
Sono state, come osservo ancora, humiliate dal mio precessore l’instanze medeme all’Eccellentissimo Senato, et a (!) benché concorse l’augusta grandezza con ducali, che commisse la restauratione al Reggimento di Capo d’Istria, ad ogni modo non si è veduto minimo segno del principio dell’opra, e sempre più si fa maggiore la ruina de’ muri, e vicina caduta. Tanto apporto con profondità d’ossequio al riflesso del publico patrimonio et al risservo della mia vita, quale non degenerando da’ miei antenati si vanta ultima volontaria al publico serviggio. Gratie etc.
Parenzo, li 10 decembre 1709.
Vincenzo da Canal, Podestà.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 89.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.