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1606 Marco Pasqualigo

Dispaccio del 19 agosto| 1606|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
Gionse uno de questi giorni dui de questi religiosi da Pedena, città sotto l’Arciducha et lontana miglia dieci dalli confini di questo territorio, ove vi è un Vescovo nominato Antonio da Zara, che per quanto intendo nasce da una gentil donna venitiana. Rifferiscono essi religiosi che il Vescovo haveva prohibito che religiosi sudditi della Serenità vostra non si lasciasse dir messa. Mi attestano questi reverendi prima che fosse Vescovo ma era Abate le sentì più volte a dire che le sedie del paradiso erano piene et che non vi era locho per altri. Se sua Serenissima signoria è ancora di tal oppinione pensi Vostra serenità che obbediente et buon prelato ha Santa chiesa. Ho stimato mio debito darne riverente conto, acciò sappi Vostra serenità come vene trattato li religiosi da questi nostri vicini. Gratie.
Di Montona a 19 agosto 1606
Di Vostra serenità devotissimo servitore

Marco Pasqualigo Podestà

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 3
Trascrizione di Damiano Pellizzaro