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1606 Marco Pasqualigo

Dispaccio del 25 agosto| 1606|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
Diedi riverente conto alla Serenità vostra con mie littere di 19 del presente come sotto Pedera, città arciduchalle, lontana da questo territorio diece miglia havea quel Veschovo prohibito il dir messa a nostri religiosi et passando avanti questi ordini mi hanno riferto alcuni venuti di novo di altri lochi arciduchalli che hanno fatto proclami sotto pena della vitta che niuno suo suditto dii né venda cosa alcuna a suditti della Serenità vostra, anzi a quelli de suoi che confinano a questi confini li hanno mandato mandati a casa sotto pena della vitta che debbano osservar il detto proclama. Et con l’ocasione che il signor Christoforo Baulo dottor gentilhomo di questa terra capitò heri a una villa nominata Treviso [sic] locho arciduchale dove era il signor Francesco Bagni senese, vicario del signor Capitano di Pisino imeriale, che confermò il detto ordine dell’Arciducha, aggiongendo che al signor Capitano suo padrone già doi giorni con un corriero dell suo Principe li era stato commesso che si dovesse ritrovare a una dieta a Cracovia et che subito si partì con una posta[?] et che giudichava al suo ritorno levasse tutte le pratiche a sudditi di Vostra serenità. Dimandandoli il signor Baulo da che nascesse la presente novità, passando bona intelligenza fra questa Serenissima republica et il signor Arciducha suo signore, rispose che essendo il Pontefice tanto congionto con l’Imperatore, come è l’Arciducha suo signore, quello che è con l’Imperatore non poteva se non obedire la Maestà cesarea et entrando questo dottore a discotere sopra le ragioni di Vostra serenità che ha con il pontefice non rispose altro, ma entrò in dir dell’impresa fatta dalle galee spagnole al numero di 17 a Durazzo et che haverebbe presso la Vallona se non havessero saputo che vi era il contagio. Mi ha parso di tutte queste novità dar riverente conto alla Serenità vostra, al fin che la pongi in quella consideratione che stimerà il suo sapientissimo giuditio. Gratie.
Di Montona 25 agosto 1606

Marco Pasqualigo Podestà

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 3
Trascrizione di Damiano Pellizzaro