16 marzo| 1701 Marco Balbi
Dispaccio del 8| aprile| 1701|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
portata con altre humilissime mie a Vostra Serenità la notitia dell’arrivo alla carica, non trascuro di partecipare con la presente le mie diretioni indirizzate al servitio di Vostre Eccellenze, et all’adempimento degli incarichi impartitimi da più eccellentissimi Magistrati prima della mia partenza; come però ho creduto esser il più premurato e di maggior riguardo, quello di veder tolto in appalto la condotta del luoco dell’imbarco delli tremila Tolpi già recisi nella publica valle di Montona per il restauro di cotesti publici lidi, così non ho tralasciato d’applicar il mio humilissimo zelo per veder avvantaggiato il publico interesse, et è anco sortito alla mia attentione deliberarli a Zuane Visentin, Mattio Bisiacco, et ad Andrea Zupin tutti del territorio di Portole a soldi otto l’uno, cioè soldi quattro di meno di quelli ultimamente tagliati; tutto che questi eccedino nella lunghezza de prime due e più piedi; avendo a’ medesimi mostrato tutta la premura per la loro sollecita condotta, ma essendo la valle presentemente profondata a causa delle dirotte pioggie, e rese le stradde impraticabili, e gl’animali, attesa la corrente staggione, in pocco buona constitutione, non promettono render prefettionata l’opra, che per tutto il prossimo venturo mese di luglio; non mancando di render raguagliato l’eccellentissimo Senato d’essermi stati con prontezza rimessi dal publico reggente di Capodistria di ducati 300, già deliberati per quest’esentialissimo interesse.
Dal signor Capitanio di Pisino è stat’offerto a questa carica per servitio di Vostra Serenità un condannato alla galera; onde non tanto per esser lo stesso giovene e robusto, quanto per nutrire oggetti di buona corrispondenza in questi confini, ho creduto bene di non recusar l’offerta con la speranza d’incontrare le benignissime intentioni di Vostre Eccellenze. Vedranno dall’inserta la ricerca che mi fa di lire 168 e 12 soldi per spese della Cancelleria; onde io in ordine al praticato nel tempo della consegna gli ho fatto contar il medesimo dinaro, e senza fraposizione di tempo ne farò dello stesso l’espeditione al Magistrato eccellentissimo dell’Armar con la copia di sua sentenza.
Fatta poscia la visita delli luochi delle monitioni e del fontico, e come circa i primi posso assicurare Vostre Eccellenze, che da questo monitioner Francesco Bigato si tenono così ben ordinati, et in così ottima constitutione, che non posso defraudar il merito che ne tiene; così per quello riguarda il fontico, osservo consister il capitale in lire 14.383, tra formenti e mesture già dispensate per le semine, di che vengo assicurato esser tale l’uso.
Devo poi avanzar a publico lume la notitia della constitutione di questa misera cassa che è certo deplorabile, mentre non ha di rendita che ducati duemila, e tremila et più d’uscita; onde soddisfatti li salariati attuali, che servono il reggimento, dodici cavalli leggeri, officiali, et altre spese ordinarie, poco e per dir niente resta da poter supplire a pagamento di tanti capitanii, sargenti, tamburi e provisionati della procura, che sono pagati da questa cassa; sì che sono humilmente supplicate Vostre Eccellenze della solita dispensa delle publiche soventioni; implorando anco il solito ritto in materia de’ boschi, e taglio di roveri, come per il maneggio delle communità e fontici, secondo il praticato co’ miei antecessori. Grazie etc.
Pinguente, 8 aprile 1701.
Marco Balbi, Capitanio di Raspo.
Allegato: dispaccio datato 30 marzo 1701, contenente la presentazione del galeotto citato (1 carta).
ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 82.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.