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16 marzo| 1701 Marco Balbi

Dispaccio del 1| novembre| 1702|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
nelle umilissime mie 26 del caduto ottobre significai a Vostra Serenità la riccerca mi fece il Conte Anibale Gioseppe di Neister, Generale in Trieste, della permissione per il transito di cento soldati per questa giurisditione, se bene poi ne passorono in summa di trecento a piedi e sessanta a cavallo, con altri particolari. Hora tengo aviso esserne passati, la sera delli 27, sott’il castello di Rozzo altri duecento a cavallo, et hoggi mi partecipa il Capitan Valerio Verzi esser passata un’altra squadra di cento cinquanta con bagaglio, carri e quattro canoni da campagna, e come più defusamente l’Eccellenze Vostre racoglierano dalla coppia di sua lettera, ch’unisco. Havendo di più rillevato, con il mezo di confidenti, ch’in Lubiana vi siino per coprirlo, sul dubio possi esser sorpreso da militie spagnole che sopra alquante tartane sogiornano nel porto di Pola, del che tutto voglio creder sarà stato raguagliato l’eccellentissimo Senato dalla diligenza del nobil huomo Filippo Donà, che sopr’intende alla guardia delle rive di questa provincia, e perché potrebbe accadere mi fosse fatta dal detto Generale richiesta di nuova permissione, stimo obligo della mia zellante atentione supplicar Vostre Eccellenze si degnino illuminar la mia nota debolezza della publica mente, che vaglia donare qualche sicuro indirizzo a’ miei passi.
Con tall’incontro non manco di partecipar alla Publica Grandezza esser la chiesa di San Giorgio situata nella somità di questo castello, quale è sostenuta da una scarpa che le serve di base; questa da molti anni in qua s’attrova incagliata, et essendo in questi giorni stata dibatuta da fierissimi sirocali e pioggie, si è aperta, così che minatia improvvisamente crollare, il che, Iddio guardi, succedendo, oltre l’atteratione di detta chiesa, resterebbe tutta la parte superiore di questo castello apperta in sito respiciente la stradda maestra, conoscendo però neccessario il rissa(namento) prima s’avanzi al total precipitio, ho fatto rillevar da perito nota distinta del bisogno, ch’inserisco a’ savii riflessi della Serenità Vostra, sperando sminuirla quanto mai potrò, e usar quell’ecconomia che non pregiudichi al più essentialle dell’accenata grave essiggenza, quando però così sii l’intentione di Vostre Eccellenze, al che aggiongo con tutta sommissione non poter a ciò suplire senza la dispensa di soldo obligato, poscia che, come in altre mie umiliai alla Publica Sapienza, la rendita di questa Cassa consiste in ducati due mille di rendita e tre mille d’uscita. Io però, restringendomi al debitto d’una pontualissima obbedienza, havrò la gloria d’essecitarla intieramente in quello mi verrà dall’eccellentissimo Senato prescritto. Gratie etc.
Pinguente, primo novembre 1702.

Marco Balbi, Capitanio di Raspo.

Allegati: dispaccio del capitano Valerio Verzi, il quale avvisa il capitano di Raspo del passaggio delle truppe imperiali (1 c.); lista delle spese da sostenere per il restauro della chiesa di San Giorgio e delle mura di Raspo (1 c.).

ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 83.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.