16 marzo| 1701 Marco Balbi
Dispaccio del 19 febbraio| 1703|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
sopra le mie humilissime espositioni prodotte alla Publica Maestà per l’ocorenza estraordinaria d’un legno armato nell’iminente mia visita, mi pervengono i comandi ossequiati dell’eccellentissimo Senato in datta 7 corente, sopra qualli posso assicurar la Serenità Vostra che simili emergenze da secoli non sono corse, prodotte queste al presente dalle premure del Magistrato eccellentissimo dell’Artelarie, che m’incaricò per urgentissimo publico servitio il taglio di mille olmi, il qualle esequitto, et havutane l’approvatione benigna dell’eccellentissimo Senato, s’è gettata la caratada per le condotte, senza le qualli riesce inuttile la provisione. Questa è assai pesante, e senza qualche vigorosa apparenza è quasi impossibile l’intiera essatione; oltre di che il trasporto del soldo per terra è assai pericoloso per la pocha siccurezza delle strade a causa di qualche malvivente che l’ingombra. Onde il zelo, che devoto et infervoratissimo m’accompagna in tutto quello riguarda l’adorato servitio di Vostre Eccellenze, m’ha portato a ricercar il detto legno armato per solli vinti giorni della mia visita, mentre ritornerà imediatte ove dalla Serenità Vostra sarà comandatto. Con che senza violenza a’ suditi, ma solo con l’apparenza del vigore, sarà ad ogni parte del servitio stesso suplitto, potuto però sempre adempire le parti mie ad ubbidir i publici riveritti cenni nella forma che sarà comandata. Gratie etc.
Pinguente, 19 febbraio 1702, more veneto.
Marco Balbi, Capitanio di Raspo.
ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 83.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.