14 maggio| 1702 Giacomo Marin
Dispaccio del 20 agosto| 1702|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
conosco mio debito il rappresentar alla sovrana inteligenza di Vostra Serenità come che essendosi in questa terra sparsa voce che li triestini vogliono vendicarsi con questi habitanti per mall’animo che nutriscono contro li medesimi, con capitar armati di militia che in Trieste numerosa ritrovasi a devastare questo loco. Sorpresi questi popoli da timore, io, per esser tenuto alla custodia e diffesa di questi fedelissimi sudditi di Vostra Serenità et per loro consolatione, ho ordinato le solite guardie, per che con cautella si potesse ostare a qualunque sinistro tentativo che occorer potesse.
Procurai pure saper da che fosse provenuta una tale desseminatione di confussione, e ricavai esser stato tal particolar detto dalla Contessa Antonia Terregona, che qui si ritrova moglier del Baron Gabriel Marenssi, oriundo da Trieste. Di ciò n’humillio con la presente alla sovrana grandezza di Vostra Serenità, risservandomi ad obbedire quello mi sarà comandato in questa materia, come in ogni altra cosa. Inchinandomi profondamente. Gratie etc.
Pirano, 20 agosto 1702.
Giacomo Marin, Podestà.
ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 83.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.