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14 maggio| 1702 Giacomo Marin

Dispaccio del 3| settembre| 1702|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
la notte antepassata, a hore quatro e meza in circa, nel mentre che ogni habitante di questa terra era somerso nel sono, capitò a questo publico pallazzo Giacomo Baldini quondam Battista con altro suo compagno, et avisò esser pocho a lungi da questa terra un bergantin e due brazzere con circa duesento persone della città di Trieste, asserendo haver ricavato, da una persona di quella compagnia, che si portavano ad abbruciar una palandra de francesi che esiste in questo porto delle Rose, et altro come la Serenità Vostra raccoglierà dalli qui alliggati costituti, che in tal proposito ho fatto rillevar. Divulgato la venuta delle persone accenate, questo populo si è posta in arma per sua diffesa e della patria, onde consapevoli li triestini che il populo stesso si è riddotto alla diffesa, si sono imediate slontanati da queste rive, e preso il camino per detta città di Trieste. Hoggi poi, un’hora avanti pranso, spontorono dalla Ponta di Salvori quatro fuste ben armate di signani, con huomini 50 per cadauna in circa, e per schivar il fulmine che gli poteva praticar una nave francese, che di presente rimane sorta sopra la Ponta di Salvori lungi da terra 3 miglia, hanno preso il camino per questo loco, se bene la nave accennata gli ha praticato 12 tirri con balla senza loro danno, sì che la gente tutta, postasi in spavento, s’è ridotta alla diffesa et all’armi, ma questi a mezo porto hanno ritrocesso e preso il camino per Trieste, senza che insorga alcun danno. Raccolto quanto sopra, il tutto posto sotto i sapientissimi riflessi di Vostra Serenità perché venghi a deliberare quello stimarà più adequato per sicurezza di questo populo, che vive con costernatione e spavento sì del primo, come del secondo emergente, e humiliato m’inchino. Gratie etc.
Pirano, 3 settembre 1702.

Giacomo Marin, Podestà.

Allegato: costituto di Giacomo Baldini, nel quale si denuncia la presenza dei triestini nelle vicinanze di Pirano (3 cc.).

ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 83.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.