14 maggio| 1702 Giacomo Marin
Dispaccio del 21 novembre| 1702|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
ritrovandosi la castellanaria di Muggia priva di Castellano nobil patritio di cotesta Serenissima Patria, la quale vien esercitata da ser Leopoldo Picoli per l’ellettione fatta del medesimo dal nobil huomo ser Alessandro Basadona, fu Podestà e Capitanio in Capodistria, et confermata con decreto dell’eccellentissimo Senato de 5 agosto 1700 che sono scorsi anni due e più.
Ritrovandomi io, Giacomo Marin, ch’essercito qui debolmente la carica di Podestà a nome di Vostra Serenità, aggravato da sette figli, tre maschi e quatro femene, esibisco il maggior per servitio di detta castellanaria, che compiti li anni vintiuno non ha sortito la buona fortuna della balla d’oro il giorno di Santa Barbara. Supplico con tutta humiliatione e riverentissimo ossequio la munificenza della Serenità Vostra di permettere che il sudetto mio figlio, nominato Baldissera, subintri alla carica stessa di Castellano di Muggia, gratia che consolarà una povera numerosa famiglia e servirà alle mie indigenze per provedere a sostentamento del medesimo, ristandomi il peso degli altri sei che pur troppo sente la mia povertà. Mi rimetto alla somma sapienza dell’eccellentissimo Senato, nella di cui auttorità suprema dipende un tanto dono. Io con la famiglia tutta saremo obligati di pregare l’altissimo Iddio per la felicità della Serenità Vostra, e maggiori prosperità et esaltatione di cotesto augusto governo. Implorando le gratie etc.
Pirano, li 21 novembre 1702.
Giacomo Marin, Podestà.
ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 83.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.