25 febbraio| 1701 Francesco Loredan
Dispaccio del 7| giugno| 1702|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
non è stata in minima parte trascurata l’obbedienza alle riveribili prescritioni di Vostra Serenità, contenute in ducali che mi pervenereo sino il dì 10 maggio prossimo passato, in datta 6 istesso, ne ho ommessa punto l’assiduità del mio zelo a far che resti col mezo de proclami da questi miei suditi pontualmente vietata in qualsivoglia maniera l’ingierenza in alcuno de partiti contendenti, come già ne humiliai le notizie. Così in queste pervenutemi il giorno primo andante, de dì 23 maggio stesso, non trallascierò d’usare quella assidua circonspecione che ben merta l’affare medesimo prescrittomi da Vostra Serenità, et far in oltre, che resti somministrato qualche rinfresco alli legni d’esse parti contendenti in caso di loro conosciuta necessità, con quei riguardi però che si rendono indispensabili per la commune salute, impostimi nelle stesse riverite ducali; dell’essecutione che sino a quest’hora ho incontrata porgo alla Serenità Vostra rassegnati gl’avisi, protestando in avenire impiegar applicato il mio studio, per ch’appareschi sempre più la mia obbedienza in addempimento della publica sovrana intentione, con che humilimente m’inchino.
Rovigno, li 7 giugno 1702.
Francesco Loredan, Podestà.
ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 83.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.