21 ottobre| 1702 - 1704 Ferdinando Priuli
Dispaccio del 12 luglio| 1703|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
da confidente di Trieste vengo avisato che, arrivata a notitia del General d’Herbestein esser approdata nel porto di Preseniz, Stato arciducale in Friul, una marsiliana napolitana con carico d’ogli e sali, per farne l’essito a quelle rive, ha spedito colà una barca armata di vinti huomeni, alla vista della quale fuggiti li marinari, che havevano già precedentemente scaricata la mercantia, vi hanno lasciato solo entro per la premura della fuga un putto di minor età, che dagli agressori fu posto in terra. Il legno abbandonato restò condotto a Trieste. È di portata di stara 800, armato con otto periere e oltre l’armizi e utensili necessari, vi hanno ritrovato sessanta cecchini, che furono ripartiti a’ predatori. Altro aviso tengo da Pirano, che la mattina degli 11 corrente verso il Tagliamento habbino due tartane francesi nuovamente incendiato altro burchio carico di legne. Come da quelle parti ne haverà Vostra Serenità più sollecite e distinte le notitie, così io non devo ommettere per debito di mia attentione d’humiliarle opportunamente alla Publica Maestà. Dopo esser stata arenata per il corso di due mesi in porto a Trieste una gran barca carica di proviande, hanno risolto scaricarle mezzi infracidite, né si vede appurato che si voglino per ora continuar i trasporti delle stesse in Italia; cosa che fa credere a evidente timore d’esser impedite nel viaggio, o qualche mutatione di massima. Un solo soldato degli haiduchi, capo dell’ammutinamento che s’andava maturando, ha pagato con la morte mercordì passato l’infedeltà di tutti gli altri. Propria della somma maturità dell’eccellentissimo Senato è la savia deliberazione dell’uso de passaporti a stampa, consegnati che mi siano me ne valerò colla norma delle publiche prudentissime permissioni. Gratie etc.
Capodistria, 12 luglio 1703.
Ferdinando Priuli, Podestà e Capitanio.
ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 84.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.