21 ottobre| 1702 - 1704 Ferdinando Priuli
Dispaccio del 26 luglio| 1703|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
non mi sono dato l’honore di esporre prima d’hora a Vostra Serenità i barbari saccheggi e incendii praticati da’ francesi, non dirò nella città di Aquileia, ma nelle sue reliquie, sicuro d’esser prevenuto da quelle più vicine parti. Hora che si sono restituiti alle loro case quatro sudditi di Muggia che, sorpresi nell’atto di passare nelle acque di Grau, sono stati da’ francesi violentati e fermati con loro per tutta la barbara attione, ho fatto assumer con tutta distintione i loro costituti, che qui annessi restano da me humiliati alla Publica Maestà. Si duole caldamente l’Herbestein, e interpretando le violenze per atti volontarii li condanna per colpevoli e complici del fatto, ma freme più contro questi quel popolo di Trieste, e li minaccia tormentosi supplicii se le sortisce haverli nelle forze. Vero è, che è ancora caldo il sangue e che non ho havuto motivo, come spero haverlo, di disimprimere quel comandante dal malanimo che ha concepito contro questi innocenti sudditi, e sinistra opinione anche di publica parzialità, nel che mi adoprarò con quella desterità che ben di frequente convien adoperarsi in simili spinosi incontri, e come ricerca il publico importante servitio. Gratie etc.
Capodistria, 26 luglio 1703.
Ferdinando Priuli, Podestà e Capitanio.
Allegati: costituti di due sudditi testimoni del saccheggio di Aquileia da parte dei francesi (7 cc.).
ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 84.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.