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21 ottobre| 1702 - 1704 Ferdinando Priuli

Dispaccio del 7| ottobre| 1703|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
umilio a Vostra Serenità le deliberationi di due daci imbotadura et estrattione de vini per terre aliene per il tempo delle solite condotte, il primo con l’accrescimento di lire 90 antica valuta, l’altro di lire 500 valuta corrente, e ottenuta la publica sovrana aprovazione farò che restino da idonee pieggiarie cautelati.
In obedienza poi a venerate ducali 14 luglio passato ho fatto seguire il restauro del publico palazzo di Grisignana, non solo per quello riguarda l’essenziale de coperti, come pure porte, finestre et altre adiacenze necessarie, dove procurato il possibile risparmio, rilleva la spesa a lire 232, soldi 6, come dall’inclusa ricevuta del maestro perito che ne ha havuto l’incombenza. Diverse publiche pressanti occorrenze hanno persuaso la sovrana dispositione dell’eccellentissimo Senato a suffragare l’indigenze di questa Camera, particolarmente con due dispense di denaro obligato per ducati 600, l’una tra li 21 luglio e 5 settembre decorsi. Come però non somministra questa Cassa altro soldo obligato che di sette per lira, quando non si vogli metter mano in poca summa spettante all’eccelso Consiglio, così ho convenuto valermi di quella qualità che non mi è però stata eccettuata, tanto ricercando il giusto sostenimento degli ufficiali et altre publiche indispensabili premure, e particolarmente le fortificationi, nelle presenti congionture importanti, di Muggia; cose tutte che non hanno admesso essitanze e dilationi. A maggior chiarezza però de miei conti imploro la sovrana approvatione dell’eccellentissimo Senato, acciò la diligenza contribuita nei servitii non mi risulti in spinosità e agitationi.
Vivono in Trieste tanto lontani da ogni sospetto d’altra molestia, quanto che hanno già retirata l’artigliaria dalle nuove batterie di Santi Martiri, Camarzo e Musella, e spedite in altre parti quasi intieramente quelle militie, chiamano alle guardie della città i villici del contado di San Servolo, e resta rivolta ogni loro applicazione all’aspettativa de vascelli olandesi, che credono con sicurezza in queste parti a’ primi del venturo. Sette, o otto navi dicono che prenderanno il sverno in quel porto, ma, come non ha fondo sicuro, così non ho dubbio che si retireranno nella valle sicura di Muggia, luoco assai migliore e che diffende d’ogni burrasca, in vicinanza di quella piazza, dove con questo riflesso io vi ho fatto erriggere per prima opera un forte terrapienato sopra il porto, capace di undeci pezzi d’artiglieria, che quando crederà opportuno la publica prudenza potrà renderlo armato come stimerà proprio, non essendovi che cinque soli falconetti di poca portata. Similmente delli tre balloardi disegnati sollecito il lavoro con ogni diligenza di quello che guarda il porto, che spero terminato a’ primi del venturo. Se mi saranno spediti li doicento moschetti azzalini che vedo deliberati in ossequiate ducali 6 giugno decorso, havendo già spediti gli inutili alla Casa dell’Arsenal, ne farò tenere cento in quel castello, che pur vado riducendo in stato della migliore diffesa.
Sicuro che l’infinita prudenza dell’eccellentissimo Senato, in caso dell’approdo de vascelli olandesi a queste parti, si degnerà somministrarmi i mezzi necessarii per sostenere nella miglior forma il suo servitio, debolmente assistito da una compagnia di cinquanta in circa fanti in barca armada obbligati alle guardie di questi castello, porto, siti d’artigliaria e publico palazzo, dal che resta poi disarmata la galeotta, senza che possi valermene anco nelle più indispensabili premure. Questa tiene anco bisogno di una tenda, e dodici remi per le quali cose imploro la necessaria deliberatione.
Intraprendono tuttavia in Trieste la fabrica de forni per riddurre quelle proviande in biscotti, che pur si vanno lavorando a tutto potere in Fiume. Slontanati già da questa provincia i grossi vascelli francesi, restano due tartanelle nell’aque di Rovigno, che voglio credere quanto prima si riddurranno in altra parte, et io a quanto anderà emergendo prometto la più costante attentione in adempimento del mio humilissimo debito. Gratie etc.
Capodistria, 7 ottobre 1703.

Ferdinando Priuli, Podestà e Capitano.

Allegati: ricevuta del pagamento per il restauro del palazzo di Grisignana (1 carta); parte dei Pregadi in cui si permette l’utilizzo di 600 ducati obbligati per il restauro del magazzino di legname (2 cc.).

ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 84.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.