21 ottobre| 1702 - 1704 Ferdinando Priuli
Dispaccio del 9| novembre| 1703|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
il numeroso convoglio de legni segnani, doppo haver scorso le acque di Pola e introduttisi due bergantini in quel porto per qualche provisione de viveri, ha aprodato li 6 corrente a mezo giorno a Rovigno, scioltosi poi la notte sussequente per la ponta di Goro. Consiste questo in venticinque in circa bastimenti, cioè una fusta di vintidoi banchi, fabbricata a Fiume, ben armata di remiganti e militie, sino al numero in circa di 250; sette o otto bergantini, parimente ben provveduti di gente; un grosso petachio di portata di 20 pezzi di cannon; li restanti poi sono marsiliane, tartanelle et altre barche con carico di proviande, e particolarmente farine, per soccorso delle truppe alemane. Il suo comandante si assume il titolo di Generale; vuole all’obedienza ogni barca che transita nelle aque vicine; si dice che il di lui Luogotenente sia un suddito di Perasto, che ha nella faccia una marca d’antica ferita. Voglio credere che possano sbarcar in Italia anco qualche soldato, havendone sopra detti bastimenti in numero eccedente al bisogno del loro armo. Dall’attentione dell’eccellentissimo signor Capitanio delle Rive, che s’attrova a quelle esposte parti, haverà Vostra Serenità più distinte e sicure le notitie, convenendo a me raccoglierle dalla varia e incerta voce de passeggieri che arrivano a questo remoto angolo della provincia. Con pari sollecitudine si tramandano viveri all’istessa parte anco di Trieste, da dove s’intende già partito l’Herbestein, havendomi prima fatto avanzare l’incluso ufficio, con la notitia d’esser consignato quel governo alla dirrettione del signor Capitanio Oculi, Cavaliere di Vienna, già gionto a queste parti. Vi ho corrisposto, come si degneranno Vostre Eccellenze osservare, spiacendomi la lontanza di quel comandante, dalle di cui facili maniere ho erreto le migliori corrispondenze, col mezo delle quali mi è sortito render immuni da ogni pregiudicio i sudditi di Vostra Serenità. Gratie etc.
Capodistria, 9 novembre 1703.
Ferdinando Priuli, Podestà e Capitanio.
Allegati: dispaccio di Ferdinando Annibale d’Herbestein con il quale si annuncia la sua dipartita e la sua sostituzione con il cavaliere Oculi; nel verso vi è la risposta di Priuli (1 carta).
ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 84.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.