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21 ottobre| 1702 - 1704 Ferdinando Priuli

Dispaccio del 29 novembre| 1703|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
concorse dal 1681 sin all’hora presente la Publica generosa clemenza a facilitare a questi nobil huomeni Consiglieri l’essatione de’ loro salarii a questa Camera, in luoco di quella de’ Camerlenghi eccellentissimi di Comun, con la dispensa del danaro di ragione di decime, e continuò il beneficio di questo gratioso indulto sino all’ultimo decreto dell’eccellentissimo Senato 21 giugno decorso, in virtù del quale restorono gli altri anteriori decreti sospesi. Hora intrapresa la carica di Consiglier dal nobil huomo Antonio Baseggio, che ben promette essercitarla con tutti i numeri della pontualità, mi fa instanza che soggetti a Vostra Serenità le sue humilissime suppliche, a fine possi essigere i suoi salarii da questa Camera, come sin’hora si è pratticato con suoi precessori. Io non posso che debolmente riflettere, che chi maneggia il publico soldo habbi anco, come è giusto, a riscuotere con pontualità i suoi dritti; unico mezzo per sostenerli, oltre che è stato elletto il suddetto nobil huomo a questa Consigliaria prima del medemo decreto 21 zugno decorso, rimettendomi però sempre a quanto parerà proprio alla Publica sovrana prudenza. Gratie etc.
Capodistria, 29 novembre 1703.

Ferdinando Priuli, Podestà e Capitanio.

ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 84.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.