1 marzo| 1704 Vincenzo Gritti
Dispaccio del 17 maggio| 1704|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
rappresentata già al sublime intendimento della Serenità Vostra l’infelice condizione di questa Camera, incapace di supplire col danaro che v’entra di ragion libera ai aggravii, anco ordinarii, a’ quali è soggetta, devo con passione dell’animo mio ripigliar di nuovo così noiosa materia. Tuttavia, essendo parte del mio umilissimo dovere il sottoporre qualunque esiggenza che mi possa insorgere alla providenza dell’eccellentissimo Senato, ardisco d’umiliarle nell’annesso foglio l’importar della rendita e della spesa. Chiaro apparisce sormontar questa di molta summa, ascendente a lire vintiduemille cento settanta due, oltre le spese estraordinarie che mi vogliono, come specifica il sudetto foglio, accresciutisi gli obblighi da varii dispendii, che mi sono caduti addosso, di paghe militari. Oltre il Governator dell’Armi et altri ufficialli, ho avuto sempre sinora sei Maggiori a disposizione della carica, mentre solo ieri, in ubbidienza dei comandi ossequiati dell’Eccellenze Vostre, sono di qua partiti due di loro per rassegnarsi all’eccellentissimo signor Capitanio delle Rive Donado. La nuova compagnia poi d’oltramarini, che qui va ammassando il collonnello Brancovich, non solo ha dato del peso all’angustie, ma le andrà facendo maggiori, a misura che si augumenterà di numero nei due mesi di proroga che per perfezionarla li vengono benignamente dalla Serenità Vostra concessi. Presentemente in Camera non si trova soldo di sorte alcuna di ragion libera. Quello dell’altre Casse obligate è disposto tutto, numero 2, in conformità de publici decreti, il che si rileva dall’alligata fede; cosiché non vi resterebbe da potersi valere che dei sette soldi per lira, quando, compatita l’essenzialità di queste indispensabili occorrenze, si degnasse l’Auttorità Publica di soccorrerle con una benigna permissione, in altri tempi ancora concessa.
Continuando nella principiata inspezione all’insorgenze del confine, come comprendo stabilita già la motivata compreda dalla Camera di Gratz delli due castelli di San Servolo e Castelnuovo, così inoltre vengo avvisato che gli austriaci abbino raddoppiate le guardie alla parte di Muggia, et armato un nuovo posto a Pantal, dirimpetto alla terra medesima. Che siano state distribuite armi e munitioni dalla città di Trieste per ordine del Baron Gol, che fa colà la figura di Vice Generale, a tutti i sudditi della giurisdizione di San Servolo e ville del convicino paese, et che il Lumaga, ecconomo del detto castello, tenga commissione di capitar con prontezza ad un concertato legno, con il seguito delle genti suddite a Zolla, ch’è una muda imperiale in quell’attinenze, per ivi attender nuovi comandi a sua direzione. Per quanto può comprendersi, è probabile che vadino essi facendo queste disposizioni sul dubbio che venir possano i francesi a molestar quelle rive; adognimodo mi faranno stare in maggior vigilanza per poter anco andar continuando a Vostra Serenità le notizie di quel più che fosse per succedere in simili propositi, col riflesso d’incontrar con questi esercitii di devota pontualità gli oggetti del publico stimatissimo desiderio e servitio. Grazie etc.
Capodistria, 17 maggio 1704.
Vincenzo Gritti, Podestà e Capitanio.
Allegati: fede che attesta la mancanza di denaro libero nella cassa di Capodistria (1 c.); liste delle entrate e delle uscite della camera fiscale di Capodistria (2 cc.).
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 85.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.