1 marzo| 1704 Vincenzo Gritti
Dispaccio del 15 febbraio| 1705|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
per non tediare la Serenità Vostra con lunga digressione di raconto sopra il contenuto delle lettere del nobil huomo ser Vincenzo Longo, Podestà di Rovigno, dei 10 decembre decorso, concernente la contesa che vertiva tra il dottor medico Balsamo, condotto da quella comunità, e li suoi Sindici o Giudici che siano, conviene rassegnare sotto l’occhio augusto e sapientissimo di Vostra Serenità la continenza dell’annesse lettere, scrittemi in questo proposito da quel nobil huomo rappresentante nel giorno dei 13 genaro caduto, lasciate cadere senza risposta, dalle quali chiaramente spicherà l’oggetto ch’ha fatto nascere in quel Consiglio populare la parte dei 26 ottobre, per interpretarla poscia a pregiuditio del medico stesso, che deve continuare in condotta per vigore della sua eletione sino il giorno dei 18 maggio dell’anno venturo 1707, cadendo poi la consequenza del pregiuditio stesso nella persona del secondo medico dottor Giovanni Albanese, nativo della terra stessa dell’ordine del populo, che fu a pieni voti dal Consiglio stesso eletto nel giorno dei 21 ottobre dell’anno 1703 alla condotta, com’ho humilmente rassegnato a Vostra Serenità in lettere giurate dei 24 agosto decorso in ossequiosissima ubbidienza alle ducali 19 giugno antecedente, venerate in questo proposito. Gratie etc.
Capodistria, 15 febbraio 1704, more veneto.
Vincenzo Gritti, Podestà e Capitanio, con giuramento.
Allegato: copia del dispaccio del podestà di Rovigno Vincenzo Longo, datato 10 dicembre 1705, del quale si fornisce qui di seguito la trascrizione (1 c.); copia del dispaccio del rettore di Capodistria Vincenzo Gritti, datato 24 agosto 1704, senza firma (2 cc.).
Serenissimo Principe,
al trono augusto di Vostra Serenità rassegnò questa carica, con lettere 28 ottobre decorso, parti prese in questo Consiglio de dì 23 settembre 1703 et 26 ottobre sudetto, in proposito delle regole da tenersi nell’elettioni e confermationi de medici di questa terra, che furono anco dalla Publica Sovranità approvate in ducali 20 decembre scaduto. Col fondamento dunque di tale aprovatione delle parti stesse e particolarmente di quella 26 ottobre sopradetto, che vuole sia annuale l’elettione de medici stessi, annullando perciò qualunque altra parte alla medesima ripugnante, come si scorge dalla copia che unisco, sono stati sotto li 28 decembre sudetto fatti gl’editti in conformità delle dette parti, approvate per facilitar de concorrenti il concorso. Ne’ momenti però quasi medesimi che si voleva far suonare il Consiglio per l’elettione di primo medico, mi viene per parte del dottor Cesare Balsamo, in loco del quale per esser in capo della condotta di un anno volevasi eleggere altro soggetto, o pur passare alla di lui conferma, secondo fosse a lui piacciuto ed a questo Consiglio, presentato suffragio penale di Sua Eccellenza Podestà e Capitanio di Capo d’Istria, de dì 5 corrente, ch’esemplare a’ supremi riflessi humilio, inhibito a questi Giudici, Sindaci e Conservator alle leggi non solo la publicatione degl’editti, o qual si sia altra cosa che concernesse l’interesse della condotta de’ medici; ma pure la riduttione de Consigli all’oggetto stesso, e ciò col fondamento di certa appellatione del detto Balsamo, colà interposta alla parte 26 ottobre precitato, ed editti in ordine alla medesima li 8 novembre decorso, fatti che cadé all’arrivo dell’approvatione della parte stessa. Io ho dato essecutione al suffragio stesso con la mira d’humiliare a questo fratempo il tutto alla sovrana sapienza di Vostra Serenità, poiché mentre questa communità e Consiglio si credeva sicura da dispendi e litigii premuniti dello scudo della publica gratiosa sudetta approvatione, si vede da Sua Eccellenza di Capo d’Istria con detto suffragio non solo interdetta la consecutione del proprio intento, ma l’effetto della publica riveribile volontà. Sopra queste riverentissime notitie dalla Publica Maestà staranno in attentione questi cittadini di riverir qualche ordine che commandi a Sua Eccellenza medesimo, ed a qualunque altro, l’essecutione delle ducali predette de dì 20 decembre passato, a loro consolatione, e sollievo di questa communità. Gratie etc.
Rovigno, 10 dicembre 1705.
Vincenzo Longo, Podestà.
Allegato: dispaccio inviato dal podestà di Rovigno al rettore di Capodistria, datato 13 gennaio 1705 (1 c.).
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 85.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.