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3 novembre| 1706 Giovanni Foscarini

Dispaccio del 12 novembre| 1706|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
consumata la funtione solita dell’ingresso a questa carica collo spirare della giornata 3 del corrente, ho la mattina seguente penetrato che nel porto di Pirano fossero stati arrestati due bastimenti, l’uno con carico d’ogli et l’altro di sali, in contrafatione delle leggi. Unito a quest’aviso m’è stato pure rifferito che l’arresto fosse stato ordinato dall’Illustrissimo mio precessore, colà ridottosi doppo haver chiuso il periodo di sue incombenze, e che l’havesse fatto essequire dal Capitan Zuanne Cernizza, quale con la sua barca armata lo andava scortando, per passar poi all’ubbidienza dell’Eccellentissimo signor Poveditor in Golfo Loredano, com’era stato prescritto dalla Serenità Vostra. Per non mancare al mio debito, ho imediate spedito a quella volta l’altra barca armata qui destinata a cambio del Cernizza, accompagnando l’offitiale con lettere al preacennato mio Illustrissimo precessore; vi ho considerato che, sucesse le mie debolezze alla sua virtù nel peso di quest’incombenze, mi chiamava il debito preciso della rappresentanza a sostenere i suoi driti. Egli m’ha risposto con indifferenza, mostrandosi intieramente allieno dal sucesso, ma che il passo dell’arresto era stato praticato dal Cernizza, quale dipendeva dall’auttorità del mentovato Eccellentissimo Proveditor Loredano, e che lui, spogliato d’ogni attione, non haveva nel caso altr’arbitrio che apunto dell’indifferenza. L’offitiale però al ritorno, havendomi assicurato che nel fra tempo premesso erano state rinforzate le guardie sopra li bastimenti arrestati, m’ha dato motivo di chiedere all’Eccellentissimo signor Loredano la verità del sucesso. Così, con cortese bontà, mi ha accennato l’arresto seguito di commisione dell’Illustrissimo mio precessore, che glielo ha partecipato, anzi che l’oglio era stato spedito alla Dominante, e sopra al sale andava estendendo le proprie dilligenze.
Havuto in questo modo l’intiero del fatto, e veduti cauti a sufficienza i publici riguardi, non ho cerc(ato) di vantaggio, mentre l’oggetto mio divotissimo verrà sempre condotto dalla sola premura del migliore servitio della Serenità Vostra.
Ho bensì creduta indispensabile alla mia riverenza la presente divotissima notitia, perché non appariscano mai in diffetto le mie humilissime fatiche, e non possa essere creduto che qualunque pregiuditio che potesse rendere l’ossequio all’auttorità della carica sia proveduto da innosservanza, come ben lo comprende l’alta sapienza dell’Eccellenze Vostre. Gratie etc.
Capodistria, 12 novembre 1706.

Giovanni Foscarini, Podestà e Capitanio.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 87.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.