• it
  • it
  • en
  • hr
  • el
  • de

3 novembre| 1706 Giovanni Foscarini

Dispaccio del 26 dicembre| 1706|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
senza ritardo rendo alla Serenità Vostra la mia ubbidienza in veneratione alli comandi espressimi nelle ducali 29 caduto, a misura che l’anderò successivamente pratticando nell’altre commissioni ingiontemi. Rifferirò in primo luogo che il dacio dell’acquavita per questa provincia, solito affittarsi da questa Rappresentanza, non è mai stato soggetto alli soldi per lira, come si comprende da' publici libri, e per conseguenza la deliberatione fatta dall’Illustrissimo precessore per lire settemilla s’intende a valuta corrente, e senza gl’ultimi tre soldi per lira imposti.
Assicurato di tale verità, ch’è di fatto, mi vedo nel debito d’astenermi tuttavia da passi ulteriori, per attendere la precisa Publica Volontà, ch’imploro humilmente sopra il contenuto delle riverentissime mie 8 spirante, nel proposito del dacio medesimo per la nuova e più vantaggiosa offerta che mi è stata fatta.
Così delli quattro altri dacii ritrovati inaffittati al mio giungere in questa carica, m’è riuscito di deliberar quello della grassa a Battista Ombrella, per anni due, come dall’inserto foglio, sostenendolo alla misura dell’ultima passata locatione, ch’è stata la migliore delle precedenti. Per due altri ancora mi giova sperare brevemente di conseguire un buon fine quantunque siano li più difficili da disponersi, benché minuti, né perdo di vista quello dell’ostarie delle ville, che corre da pochi giorni per conto publico.
In mezo delle premesse attenzioni non ho lasciato d’accertare questo monsignor Vescovo del grato sentimento della Serenità Vostra, per la prontezza dimostrata nell’instituire li due Canonici, già eletti nella collegiata di Pisano.
L’ufficio veramente m’ha pervaso della sua costante rassegnatione verso la Publica Volontà espressami con lodevoli sentimenti, e mentre m’ha assicurato della sommisione d’ambidue li preaccennati Canonici, m’ha obligato ad accompagnare il nuovo suo ingionto foglio, da cui brama risultino li veri motivi che dilationano gl’effetti dell’institutione medesima, onde sia sempre giustificato il suo zelo pastorale inclinato alla pace, et alla concordia.
Egualmente ho suplito all’incarico di rinovar proclami per tutta la provincia, onde non sia accordata ad alcuno la facoltà d’estraere frumenti per Stati esteri, et oltre la comminatione di rigorose pene, ho incaricato vivamente il zelo dei publici Rapresentanti ad accudirvi con attenzione in maniera che resta a sperare in ogn’uno la più desiderabile osservanza.
Servirà di freno l’essempio che caderà nel Cancelliere del Podestà di Due Castelli, carica che viene creata da questo Consiglio, mentre con la scorta dell’altre venerate ducali 4 cadente, lo rimoverò dall’impiego, assicurato che lui (?) siasi preso la facoltà di disponere la licenza, rassegnata alla Serenità Vostra dall’Eccellentissimo signor Proveditor d’Armata Loredano, senz’alcuna partecipatione o consenso del suo superiore, ch’è il signor Gabriel Erisoni, gentil’huomo d’ottime parti e della più desiderabile probità.
Questo anzi chiudendo il suo incarico fra brevi giorni, ho instrutto il successore destinatogli, ch’è pronto alle mosse della publica rissoluta volontà, e m’ha protestato la più costante ubbidienza.
Per quanto potrà permettere la distanza del luogo vi sarò attento nel di più, nella guisa che sono in tracia per rillevare ogn’altra novità in proposito dell’unione di biade da' confinanti austriaci, come ho già esposto. Gratie etc.
Capodistria, li 26 decembre 1706.

Giovanni Foscarini, Podestà e Capitanio.

Allegato: affitto del dazio della Grassa (1 c.); dispaccio del vescovo di Capodistria sull’elezione dei due canonici, datato 26 dicembre 1706 (2 cc.).

ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 87.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.