• it
  • it
  • en
  • hr
  • el
  • de

2 luglio| 1705 Tomaso Morosini

Dispaccio del 26 luglio| 1706|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
sopra qualche voce che dal contado di Pisino venissero asportati grani a servizio de esserciti stranieri, ho in diligenza spedito a quella parte soggetto sotto titolo di contrattar formenti per questo Fontico, come fu procurato anco l’anno trascorso, per rillevare in tal forma questa verità, et ogni altra più esenziale informazione, per humiliar poi ogni cosa a publica notizia.
Nello stesso tempo, ch’è ritornato il soggetto, mi giunge la sovrana commissione di Vostra Serenità, per informarla sopra lo stesso riguardo, onde gli humiliarò quanto ho rillevato con questo mezo.
Rifferisce che alcuni mercanti, spetialmente della Romagna, portatisi in quel contado, habbiano fatto negotio di qualche considerabile summa di segalla, orzo, vena et altro ad uso de cavalli alla summa di circa 4 mille stara, e che l’imbarco della maggior parte sia seguito nel porto di Fianona, non senza sospetto che detti grani siano stati da essi mercanti trasportati per servizio delle armate straniere.
Riporta ancora che in quel contado vi sia atualmente qualche mercante per la compreda di circa mille stara di spelta, ma che di formento non si sa che sia stato fatto alcun negotio, né trasporto, anzi pare che non ricusino di dare a questo Fontico tutto quello dell’anno trascorso, ch’è circa mille stara, quando habbiano la permissione dalla Camera di Gratz, non essendosi per anco riscosso quelle dell’anno presente, che consiste in sole entrate di decime.
Raguaglia pure che la maggior parte de' graneri di quel contado siano alla parte del porto di Fianona, per dove è seguito il maggior imbarco, ma come è porto remoto e luntano da questa carica, così con difficoltà giugnono le notizie.
Per quello riguarda poi al porto de Leme, non mancarò di star in pratica per li trasporti che venissero fatti per dar pieno conto a Vostra Serenità. Estesa in fine ogni diligenza per ricavar se in alcun’altro luoco arciducale vi sia provisione de grani, che possa figurarsi preparata per le truppe imperiali, non ho rillevato d’avvantaggio, come né meno nel contado di Pisino, perché tutto l’ammasso de' predetti grani consiste dalla raccolta delle decime di quel territorio, onde con queste notizie io mi humilio a Vostre Eccellenze in obbedienza del loro supremo commando, et in essecuzione del mio humilissimo debito. Grazie etc.
Capodistria, 26 agosto 1706.

Tomaso Moresini, Podestà e Capitanio.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 87.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.