2 luglio| 1705 Tomaso Morosini
Dispaccio del 19 settembre| 1706|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
in ordine al supremo commando di Vostra Serenità, ho estesa tutta l’applicatione al restauro delle publiche fabriche per il maggior possibile risparmio. Riddotta la torre delle munitioni e le publiche prigioni in stato di sicurezza, e riparate intieramente le mura della città, che da molte parti erano già aperte e minaciavano rovina, oltre non poco lavoro che necessariamente ricercavano le Camere dell’Armamento e la Casa di ragione di Vostra Serenità, habitata da uno degli Illustrissimi Consiglieri, ho poi dovuto poner la maggior attentione al restauro del ponte, che con ventidue archi forma l’unica strada di terra, perché reso fracido dall’antichità e già rotto in molte parti, nel principiar del lavoro cadeva al solo tocco dell’operarii.
Importando però a tutto questo universale il mantenimento di quella strada, ho creduto giusto d’obligarli, come hanno essequito volentieri a servir per manuali, nel pagamento de' quali sarebbe andata considerabile spesa. Riddotto dunque il publico dispendio alli soli materiali e murari, s’attrova al presente il ponte medesimo quasi del tutto rinnovato, e in forma consistente e commoda al gran passaggio, onde tutti universalmente benedicono la mano regia del Prencipe, che con tanta generosa beneficienza è concorsa a stabilire il commune commodo.
Il castello pure s’è dovuto assicurare in molte parti, e benché tutti questi lavori sian riusciti sul fatto maggior di quello si credeva, ad ogni modo ho minorata la spesa delle lire 3 mille permesse da Vostra Signoria con ducali 12 decembre prossimo passato, con l’impiego di sole lire 2.830, il che rassegno a publica sovrana notitia per essecutione del mio humilissimo debito. Gratie etc.
Capodistria, 19 settembre 1706.
Tomaso Moresini, Podestà e Capitanio.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 87.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.