• it
  • it
  • en
  • hr
  • el
  • de

3 novembre| 1706 Giovanni Foscarini

Dispaccio del 29 luglio| 1707|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
l’accrescimento esorbitante che per parte degl’Imperiali è stato fatto nelle loro mude sopra li sali che venissero estratti da questa città e dalla terra di Muggia da’ loro sudditi, come pregiudicano all’interresse della Serenità Vostra, così hanno necessitato gl’interressati del dacio della nuova imposta, che qui si delibera, ad implorare sopra il loro discapito, con l’ingionta supplicatione, un publico indulgentissimo riflesso.
La mia riverenza altressì, nel debito di rifferire la verità de’ fatti con la norma delle venerate ducali 13 cadente, ha voluto esaminare ogni circostanza, e mentre suplisco al mio debito, dirò ch’il dacio preacennato è stato concesso in condotta, principiata 21 genaro 1704 more veneto, per anni quattro, terminerà nel febraro 1708 more veneto con li soliti aggionti. Ho veduto parimenti che fra le conditioni dell’abbocamento medesimo sta espressa una bonificatione di lire 295 al mese, girata anco ne’ publici libri, e che apparisse dalle copie di partita, donata dalla Publica Carità sino nell’appalto precedente all’attuale. Ciò è nato principalmente in compatimento dell’accennata insorgenza, che, scemando di molto il comercio, lascia il carico del discapito a’ daciari medesimi.
In prova apparisce da’ libri dell’esationi, in un conto lungo di vinti due mesi, lo scapito in cui sono, raguagliando la vendita agl’aggravii quando prima della novità, essendo abondantissime l’estrationi de’ sali da questa città e da Muggia, era anco corrispondente il vantaggio.
Vi si aggionge poi che nella polliza dell’abboccamento sta espresso di non esser tenuto il Manzoni, appaltadore al dacio stesso, quando fo(sse) in alcun tempo impedito il trasporto de’ sali nello Stato imperiale, ma (che) habbi a correre per conto publico sino che si rimetta il comertio. Dal accrescimento però replicato delle mude, intendono dessumere l’interution del comercio, e da alcuni esami fatti qui seguire si vede qu(an)to sii minorato per questa causa, e quanto ella sii veramente gravosa.
Per verità, doppo la prima imposta sopra le mude, s’è compiaciuta la Serenità Vostra di far godere alli daciari la bonifficatione (delle) mentovate lire 295 per ogni mese, et hora, con quest’esempio, essendo stati posteriormente accresciuti gl’aggravii d’esse mude, supplicano un nuovo raggio di gratia. Mentre però si rassegnano all(…) continuamente del dacio per la summa patuita superiore alle passate, (…) che con gli aggionti assende alli ducati 9.000 circa, a fronte della n(o)vità insorta sospirano almeno prorogato il tempo prescritto al conta(…) dell’ultima rata, che doverò succedere con lo spirare della condotta (ac)cennata per un anno, o per quello sembrasse al paterno amore della Serenità Vostra.
La benefficenza dipendendo dal reggio publico arbitrio, dal medesimo deve essere attesa; e come ella farebbe l’effetto d’animare li daciari medesimi ad intraprendere nuovi impegni, con la confidenza che le loro iatture fossero compatite, così darebbe campo di cogliere miglior proffitto nella nuova affittanza, sperabile principalmente quando la buona sorte di questi popoli voglia ch’habbia il suo effetto il da(cio) che si va maneggiando, come è noto alla Serenità Vostra.
Questi sinceri sentimenti con li quali ho l’honor d’esponere quanto ho premesso, sono li stessi che mi conducono in ogni riguardo del publico adorato servitio. Gratie etc.
Capodistria, 29 luglio 1707.

Giovanni Foscarini, Podestà e Capitanio con giuramento.

Allegato: dispaccio sul dazio dei sali (1 c.).

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 88.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.