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5 marzo| 1708 Nicolò Contarini

Dispaccio del 31 luglio| 1708|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
con ducali di Vostra Serenità delli 26 giugno passato ho ricevuto le lettere del nobil huomo ser Zuanne Minio, Podestà di Rovigno, con la parte presa in quel Consiglio sotto li 18 decembre prossimamente decorso, con comando di dover informare sopra il suo contenuto la Serenità Vostra. Nella difficultà di proveder d’alloggio questo Magistrato in occasione della visita della provincia in quella terra piena di popolo e scarsa d’habitationi capaci, tutte occupate, è molto tempo che si va da quella Communità meditando di preparar loco stabile e sempre disposto alle publiche occorrenze, tanto di questa carrica quanto del Magistrato unito. Finalmente, in detta parte 18 decembre, è stato proposto e preso che per solevar la Communità delli annui aggravii e per levar le confusioni, disturbo e incomodo de’ sudditi, e le litti per tal causa intrate nell’Eccellentissimi Colleggii e Consegli, che a spese di essa Communità sia erreta una fabrica propria e conveniente sopra il Fontico novo in quella publica riva, coll’estendersi nell’orto annesso per quanto ricercasse il bisogno d’essa fabrica d’alzarla e dilatarla a proportione, per poter alloggiare il Magistrato e sua corte in tempo di visita, e per levar i disordini che restino le spese fatte da persone timorate di Dio e di buona conoscenza; doppo l’approvatione della parte, ellege(...) da quel Consiglio quattro persone idonee, tre con tittolo di Proveditori, et altra con tittolo di Cassiere per assistere alle spese e tenir in libro positivo conto del tutto. Et, essendo la Communità esausta di dannaro, che sia cavato il bisogno dalla Cassa del publico Fontico, come altre volte in simili occorrenze fu praticato; al qual Fontico per hora fino all’intiero saldo di quanto soministrasse, restino assegnate le cinque botteghe sotto il Fontico novo sudetto, non solo di quanto fosse per esborsare per la fabrica stessa, ma d’ogn’altro debito precedente della Communità col Fontico. Né possino li aggenti della Communità ingerirsi in esse botteghe, fin che non resti pienamente saldato al debito col Fontico, li pressidenti del quale doveranno incartarle et affitarle per conto del Fontico stesso, e come in essa suplica.
La neccessità di questa opera, concepita che sono molti anni e proposta finalmente nella parte del Consiglio di Rovigno 18 decembre passato, persuade di non differirla. Servirà non solo per comodo di questo Magistrato nel tempo et occasione delle solite visite e dell’inquisitione dell’oglio (che) aspettano a questo solo Reggimento coll’auttorità delegata dell’Eccellentissimo Senato, ma per tutte le cariche straordinarie che fossero spedite nella provintia, massime nella materia importante di Sanità dalla parte del mare, che per le consequenze di quel principale e frequentatissimo porto obliga la ressidenza in quella terra, come se ne conserva la memoria delli tempii passati, e de’ tempi più remotti e più recenti del contaggio di Dalmatia e del Regno di Napoli, sempre con incomodo provato per la diversità e restrintione d’alloggi.
Resta considerare il modo di praticar questa fabrica, non havendo la Communità presentemente il modo, riesce neccessario che le sia soministrato dalla cassa del Fontico, come è successo in altre occasioni, il quale, impiegato in questa molto più neccessaria e decorosa opera, non potrà esser consumato malamente, come è successo qualche volta con intachi de’ Fonticari, oltre la sicurezza della restitutione con l’affitto delle botteghe, e comodi che si pensa in quelle d’aggiongere per accresser l’affittanza a più di cento ducati all’anno.
Considerava la mia debolezza che potesse avantaggiarsi la spesa con appaltare la fabrica, ma la considerati (!) in contrario, che si perderebbe il beneffitio dell’opera del popolo a commune, persuade di praticarla con le formalità prescritte nella parte di quel Consiglio, con la dipendenza omnina da questa carica per la pontual administratione del dennaro e per la perfetione del commodo; rassegnandomi proffondamente a’ sovrani beneplaciti di Vostra Serenità. Gratie etc.
Capodistria, 31 luglio 1708.

Nicolò Contarini, Podestà e Capitanio, con giuramento.

Allegato: parte presentata dai giudici della comunità di Rovigno al podestà (3 cc.); supplica dei rappresentanti della comunità di Rovigno (2 cc.).

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 88.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.