3 giugno| 1706 Filippo Donado
Dispaccio del 12 luglio| 1707|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
in ordine al decretato sotto li 14 aprile passato, havendomi il Regimento Eccellentissimo all’Arsenal, con sua riverita commissione in data di 11 maggio caduto, prescritto il getto d’una carrattada per la condotta di roveri n° 566 e pezzoni n° 62, per l’importar di lire 22.086, giusto l’appalto che l’Eccellentissimo Reggimento medesimo mi unisce in copia, ha la rassegnatione mia immediate essequito il commando dell’Eccellentissimo Reggimento stesso, et espediti in tutte le parti della provintia, con le solite lettere circolari, gl’ordini in consonanza.
Essendo però questa la prima carrattada che tocca alla mia obbedienza gettare, osservati già da me, con la lettura di tutte le carte concernenti questa materia, gl’ordini prescritti dalla Publica Auttorità, massime ad oggetto che l’aggravio sii universale, né chi si sia resti dal medesimo esentato, ho per questo, al solito tenore delle lettere circolari consuete, aggionto che non sia, giusta la Publica Mente, in alcuna conditione di persone admessa esentione, e ciò stante molti ricorsi havuti nella riscossione, che ho dovuto io essequire per la carrattada imposta dall’Eccellentissimo Pasqualigo, mio precessore. Secondato però in ciò dal zelo de’ publici Rapresentanti, che non hano ommesso nei comparti di questa nova carrattada d’includere molti, che con varii mezi s’erano per il passato esentati, questi in parte cercano nuove vie, per mantenersi in possesso del benefitio usurpato; mentre però non si manca della necessaria insistente attentione, perché in ogni maniera resti la Publica Mente adempita, nasce che alcuno munito di qualche suffraggio carpito a cotesta parte, rende ambig(ui) li Rapprensentanti medesimi, con che si snerva il fervore neccesario alla correttion dell’abuso et al solevo de’ poveri, che nell’essentione de’ più comodi rissentono maggiore il peso; oltre i molti decreti che in varii tempi sempre inculcano l’attention a questo particolare, essendo ben espressivi i più recenti di 4 ottobre 1698, altri di 14 febraro susseguente dell’anno medesimo, repplicati più efficacemente sotto li 9 agosto et 15 novembre 1704, non ostante nella terra d’Albona che ha dati i principali motivi per il pr(…)sato ai precitati decreti, continua in parte l’abuso che a Po(…) et a Parenzo ancora pernitiosamente si dilata. Essendo però neccessario, massime per l’oggetto di distruggere il cavilloso subterfuggio de’ suffraggi, che l’auttorità suprema dell’Eccellentissimo Senato solevi la titubanza, et animi per altro il zelo de’ publici Rapresentanti stessi, ciò per capo di publico servitio, et effetto di giustitia verso li poveri aggravati, humilmente motivo alla Serenità Vostra per quel compenso che giudicasse alla materia opportuno.
In tanto, a misura delle premure efficacissime riccevute dal Regimento Eccellentissimo dell’Arsenal, si solecita il trasporto de’ roveri e pezzoni sudetti, de’ quali già in buon numero ne sono passato al caricatore, come parimenti restano anco gl’olmi e frassini della prima carrattada gettata dall’Eccellentissimo Pasqualigo, in numero grande ridotti al porto della bastia.
Per quel di più che riguarda il publico servitio, che stante l’atterramento del fiume Quieto essentialissimamente va dificoltandosi in quella parte, non manco, così col Reggimento Eccellentissimo all’Arsenal come col Magistrato Eccellentissimo de’ Deputati alla Valle, humiliare le riverentissime considerationi, alle quali è sempre indivisibile la rassegnatione del proprio animo a’ publici cenni. Gratie etc.
Pinguente, li 12 luglio 1707.
Filippo Donado, Capitanio di Raspo.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 88.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.