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25 luglio| 1709 Aurelio Contarini

Dispaccio del 22 agosto| 1709|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
dalla mia humilissima rassegnatione alle commissioni della Serenità Vostra saranno obedite pontualmente quelle che inchino in ducali 17 agosto corrente, in proposito di far tessere dalla galeotta le rive di questa provincia per far passare alla Dominante tutti quei bastimenti che con carico de grani fossero ritrovati; col qual oggetto non ommetterò di ben intendermi con gl’Eccellentissimi Capitanio in Golfo, et Luogotenente d’Udine, come ne resto nelle sudette riverite ducali incaricato. E perché nelle stesse viene prohibito lo sbarco de grani in alcuna di queste parti, devo humilmente considerare alla sapienza dell’Eccellentissimo Senato la necessità indispensabile di provedere di formento li Fontici di questa città e della provincia, al che è solito adempirsi con le condotte, che a fortuna vengono fatte di Dalmazia et Albania, restando ciò permesso dalla clemenza dell’Eccellentissimo Senato anco con recenti ducali di 8 giugno, e 6 luglio prossimamente decorsi, all’Illustrissimo mio precessore, che per altro rimarebbero li Fontici senza la necessaria proviggione con sensibilissimo incommodo de’ sudditi, et travaglio de’ publici Rappresentanti, stringendo in quest’anno maggiormente l’urgenza per le calamità che affligono questa miserabile provincia, nella quale essendo nel verno passato, per il noto rigore del freddo, morti li seminati, si deplora universalmente la perdita del raccolto, per ordinario sempre scarso, et non sufficiente che  per qualche mese al suo mantenimento. Io per tanto, col dirigermi a tenore d’essi sovrani pietosi decreti, spererò d’obedire pienamente la suprema volontà dell’eccellentissimo Senato, che con paterno affetto riguarda tutti li suoi sudditi. Gratie etc.
Capodistria, 22 agosto 1709.

Aurelio Contarini, Podestà e Capitanio.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 89.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.