5 marzo| 1708 Nicolò Contarini
Dispaccio del 8| aprile| 1709|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
in obbedienza del supremo venerato comando, ricevuto in ducali primo febraro decorso, di rilevar il stato del publico palazzo di Parenzo, che mi toccò in occasione della visita di veder con l’occhio proprio in stato ruinoso e cadente, ho fatto con tutta diligenza rilevar le peritie, che humilio al publico comando perché siano raccolte dal paterno riflesso di Vostra Serenità; le rovine seguite nei muri maestri e nel colmo, sostenuto in aria a forza di punte, onde per i materiali, ferramenta et altro occorre la summa di lire 3.867, soldi 16, come per esse giurate peritie per l’opportuno rimedio prima che succeda la totale rovina, che richiederebbe molto maggior spesa della presente. In questo stato sovrasta qualche inconveniente al publico Rappresentante e sua famiglia, ristrettosi in una piciola stanza restata illesa dal pericolo, né l’accresciuta popolatione della città può trovar ricovero in alcuna casa privata.
All’iminente precipitio del colmo fu con tutta celerità adempito con applausibile zelo dal nobil huomo ser Pasqual Antonio Dolfin a sue proprie spese, che sormontano alla summa di lire 153, soldi 10 delle quali implora con tutta humiltà il giro in questa Camera a conto delle sue gravezze, oltre il danno patito ne’ suoi mobili, che perciò si rende maggiormente degno del publico benigno compatimento.
Non ritrovandosi in questa Cassa soldo libero per le giuste considerationi da me humiliate in più altre congionture alla prudenza di Vostra Serenità, è neccessario accorrerà questa spesa col dinaro obligato, quando paresse alla publica pietà di consolare detto nobil huomo, e di conservare la publica ressidenza. Gratie etc.
Capodistria, 8 aprile 1709.
Nicolò Contarini, Podestà e Capitanio.
Allegato: nota con le spese per il restauro del palazzo pretorio di Parenzo (2 cc.).
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 89.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.