5 marzo| 1708 Nicolò Contarini
Dispaccio del 1| gennaio| 1709|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
avanzato nel decimo quinto mese del Reggimento et al fine delle mie presenti fatiche, non mi resta a desiderare dal publico sovrano gradimento che la dispensa d’un poco di denaro obligato dei soldi per lira, per consolare li soldati della barca armata, et altri stipendiati e salariati che in avanzo di molte paghe le richiedono con incenssante (!) premura, quasi che nella mia prossima partenza prevegano maggiori le difficoltà e più dificile il pagamento.
Dispari infinitamente la publica Cassa dalla riscossione libera alli aggravii correnti, è stato supplito sotto tutti li miei precessori con la dispensa delle publiche gratie, molto più abondantemente di quello sian desiderate di presente dall’humiltà de’ miei voti.
Le imploro non tanto per forza di questi essempii, che nulla vagliono con li sovrani arbitrii di Vostre Eccellenze né per alcun premio del mio humilissimo servitio, ma solo per effetto della publica generosità sperata da’ miei profondissimi ossequii, et attesa da questi devotissimi creditori. Gratie etc.
Capodistria, primo maggio 1709.
Nicolò Contarini, Podestà e Capitanio.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 85.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.