1 settembre| 1702 Andrea Contarini
Dispaccio del 27 novembre| 1709|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
al trono augusto di Vostra Serenità s’humiliò riverente sin dal primo settembre scaduto il mio divoto rispetto, e fu motivo de’ miei ricorsi il zelo costante delle glorie di Vostra Serenità adombrate in quella publica Rappresentanza, che generosi effetti del Serenissimo Maggior Consiglio sostenta la mia debolezza. Rassegnai essermi in tal giorno in pretoria figura portato alla cattedrale, dove fui dal paroco, contro il publico sentimento a tutti i Rappresentanti Vostra Serenità, deluso del suono d’organo nell’entrare et esibizion d’acqua benedetta alla porta. Motivai haver al paroco sudetto espressi i sovrani voleri in tal proposito, ma che costante non intese obligo alcuno (?) una tal cerimonia. Questa, che rende splendore alla grandezza della Serenità Vostra, non essendomi stata essercitata, stimai prudente tralasciar di portarmi al tempio sin che dall’infalibile sapienza di cotesto ossequiato sacrario venghino prescritte regole, o a me di ciò non pretendere, o al religioso di tanto esercitare. Per ottener adunque un tal auttorevol rescritto, nuovamente prostrato, l’implora l’osservanza del mio humilissimo cuore disposto sempre alla maggior pronta ubbidienza de’ sospirati comandi della Serenità Vostra. Grazie etc.
Isola, 27 novembre 1709.
Andrea Contarini, Podestà.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 89.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.