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1 settembre| 1702 Andrea Contarini

Dispaccio del 10 febbraio| 1710|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
scandaloso considerò l’infallibil sapienza di Vostra Serenità il trapasso di questo paroco, nel non esercitare con l’esibition dell’acqua benedetta alla porta, nel portarmi alla chiesa, i riti dovuti alla publica Rappresentanza, correggibile sarà per conoscere l’ubbidienza negata all’ossequiate ducali 20 novembre passato, che chiaramente glela commette, poiché il Rettore di Capo d’Istria, in parte non in tutto commessane l’esecuzione, per la sol prima volta pretende il paroco, di consenso del sudetto Rettore, far che adempisca, contro il Publico sentimento, un religioso de’ Minimi, fattosi lecito di lasciarmi senza la giornaliera obligata messa che s’ode a star in palazzo il giorno solenne dell’Epifania di Nostro Signore. In tanto, con più mano di lettere ricercata al Rettore sudetto l’esecuzione delle sopradette riverite ducali della Serenità Vostra, alla fine li 7 corrente mi esibì il paroco sudetto l’elezione da lui e canonici fatta del cerimonista, alla quale negato l’assenso, e resolo de’ comandi suremi con la lettura delle ducali informato, conosciuto all’hora il proprio dovere, si sottomise riverente con promessa di pontual esecuzione; e di questa rassegnazione a’ piedi delle ducali fattane in questa Cancelleria registrar comparsa, mutatosi il pievano d’opinione quando fu fatto chiamar a sottoscriverla, negò di più voler condescendere, ma che intende sussisti l’eletto cerimonista, dell’elezzion del quale e della comparsa di rassegnazione del paroco a’ Publici comandi ne humilio con ossequio distinto i sentimenti in copia, perché l’alto intendimento di Vostra Serenità si degni risolvere quello che crederà più conferente alla grandezza del publico decoro.
L’intenzion del mio rispetto, lasciando ogni riguardo da parte, sarebbe di prender l’acqua benedetta da me solo; ma i voleri di Vostra Serenità alla mia debolezza e massime effettuati nel paroco della terra d’Albona, che costante in tall’opinione fu fatto, con ducali 6 agosto 1698, star molto tempo, sin che si risolse ubbidire, implorando del trascorso perdono nella città di Capo d’Istria, absente dalla cura e dalla casa, mi documentano informa che per non incorrer nell’indignazione della Serenità Vostra devo continuar nel primiero ritiro lontan nelle solennità dalla chiesa, del che supplicandone sollevo riverente imploro un final positivo comando, che dia regola alle mie procedure. Gratie etc.
Isola, 10 febraro 1710.

Andrea Contarini, Podestà.

Allegato: copia di parte presa nella Collegiata per l’elezione di un cerimonista (1 c.).

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 90.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.