21 giugno| 1709 Piero Loredan
Dispaccio del 15 agosto| 1710|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
li capi delle ville e communi di questa giurisditione, che sono tenuti adempire l’obbligatione del saldo col publico Fontico della città, m’han presentato l’unita supplica, affine che nella mia proffonda riverenza resti a’ riflessi della Serenità Vostra humiliata. Quantunque corri il terz’anno che al medesimo van diffettivi, io sono concorso ad annuire all’honestà delle di loro instanze, stante che per la povertà in che s’attrovano, e per i prezzi eccedenti di biave, si resero impotenti di seminarne, e consequentemente di raccoglier scarsi i prodotti. Alcun’altri, favoriti da miglior sorte, sono in diferente costitutione, et accompagnati dalla possibilità di praticarne il saldo sopradetto. Quando fosse supplito allo stesso almeno da quelli che il potere glielo permete, non si renderebbe l’anno corrente tanto esausto al commun soccorso il Fontico predetto quanto il decorso, che nelle sue totali defficienze dovei servirmi in imprestanza del soldo delle Scuole laiche per impiegarlo a’ sovenimenti degl’abitanti della città, e giurisditione, ch’estremamente languiscono. Nel devoto accompagnamento alla Serenità Vostra della supplica stessa, io sottopongo alla sapienza dell’Eccellenze Vostre queste mie ossequiose considerationi, restando a me solo il debito di proffondamente venerare qualunque deliberatione della Publica Carità. Gratie etc.
Pola, li 15 agosto 1710.
Pietro Loredan, Conte e Proveditor.
Allegato: supplica degli abitanti di Pola (1 c.).
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 90.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.