30 aprile| 1716 Francesco Battaggia
Dispaccio del 2| maggio| 1716|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
concorsa la benignità dell’Eccellentissimo Senato nel grazioso indulto della liberazione de’ banditi, et altri condannati col riflesso del pratticato nell’altre precedenti chiamate, e coll’oggetto caritatevole di facilitar a questi sudditi il modo di rimettersi nella publica grazia, senza che havessero a multiplicare in dispendii col riddursi alla Dominante, impartì facoltà al nobil huomo ser Nicolò Contarini, mio Precessore, di sentir riccorsi, et accordare la liberazione alli soggetti alla giurisdizione di questa carica, prescrivendoli che dovesse regolarsi e nel tempo, e nelle condizioni, con la norma del decreto già preso sotto li 5 ottobre ultimamente passato, e ciò con ducali 15 febraro susseguente, che li pervennero sotto li 26 d’esso mese, in ordine alle quali fece subito publicare, e trasmise in ogni luogo soggetto proclama d’invito assegnando il termine di mesi quattro ai riccorsi. Havendo terminata due mesi doppo la carica, resta imperfetto l’adempimento dell’intenzione piissima di Vostra Serenità, non estendendosi sopra di me, che sono recentemente successo, la facoltà sopra espressa impartita al mio Precessore. Credo però conferente ai riguardi della publica carità, e del publico miglior servizio, humiliare all’Eccellenze Vostre la presente notizia, ch’ha inoltre l’impulso dell’instanze fattemi a nome di molti, ch’aspirano a rimettersi in grazia di Vostra Serenità. Grazie etc.
Capodistria, 2 maggio 1716.
Francesco Battaggia, Podestà e Capitanio.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 94.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.