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30 novembre| 1715 Zuane Corner

Dispaccio del 20 gennaio| 1716|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
caduto a peso della mia debolezza il carrico di questa Pretura, non ometerò sussidio per render alla Serenità Vostra un puntuale intiero servitio. Nel riflesso alle correnti emergenze de’ corsari Dulcignotti, ho rivolto i primi ogietti all’importanza del stato di queste publiche mura, trovate alla parte del porto ancor in bisogno d’esser ristaurate, e riddotte a miglior sicurezza della città, con l’erretione di passa 150 circa di muro, non essendo stato sufficiente il sovegno che prestò l’attentione dell’Eccellentissimo Signor Podestà e Capitanio di Capodistria con lire 3.000 estrate dalla Cassa di questo Fontico.
Esaminata la constitutione dell’armi, trovo ben disposti li quattro canoni, sei moschetoni e trenta fucili, ma non sufficienti l’armi stesse per opponere ad ogni attention de’ barbari, perché più sono li siti esposti alla facilità d’esser superati, come fu osservato nella scorsa estiva stagione, quando con tripplicati azardi osorono di tentare lo sbarco, consumata la polvere in quantità di due barilli, ch’è stata dispensata a questi sudditi dalla provida mano dell’Eccellenze Vostre, rimasta portione di palle da canone, pocha polvere e pochissime palle di fucile. All’accenate mancanze deve con somma pena l’umiltà mia aggiongere il scarsissimo numero di questi habitanti, che tra uomini, donne e fanciuli conta solamente 460 persone, compresi li religiosi, cittadini e popolari, de’ quali solo cinquanta sono di qualch’habilità al maneggio dell’armi, e del continuo sottoposti al peso delle guardie di Sanità, oltre le altre occupationi nella coltura della campagna, restando per il più di giorno la città priva di gente per il poco numero, e senza difesa a qualch’attentato nemico, così che quando non sii perfettionato il restauro delle mura, non venghi dalla Reggia mano soministrato un Capo Provisionato per il maneggio all’occorrenze dell’artigliaria, et una soventione di polvere e palle da moschetto, con qualche piccolo rinforzo di Cernide interiori, che Vostre Eccellenze potrebbero commandar al Reggimento di Capodistria, non può questa fedelissima città restar sicura di non patir un’invasione de’ pirati, e levato il timore a’ sudditi d’esser oltraggiati, come successe nell’anno 1687, con spoglio delle loro case, schiavitù de’ congionti, e la publica Rappresentanza illesa da tale avvenimento. Di tutto ciò ho creduto mio debito indispensabile raguagliar l’Eccellentissimo Senato, per quei compensi che credesse più confacenti ed oportuni, non potendo tacere anco i sospiri di questi sudditi nell’apprensione concepita de’ corsari; e quando non vengano soccorsi dalla mano pietosa della Serenità Vostra con un pronto riparo e sovegno, rissoluti partire, con abbandono totale della città, ricovrarsi fra terra. Dalle supreme dispositioni di Vostra Serenità attende la mia ubbidienza norma a que’ passi creduti più proprii per la preservatione della publica Rapresentanza, ch’è totalmente esposta, e di questi poveri sudditi che implorano con tutto l’impegno d’ossequio, et umiliatione dal Reggio Trono un gratioso benefficio riflesso al loro stato. Gratie etc.
Città Nova, 20 genaro 1716.

Zuanne Corner, Podestà.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 94.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.