1651 Francesco Bragadin di Nicolò
Dispaccio del 29 agosto| 1652|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe
Con ducali già da me ricevute resto incaricato di rapresentare le cause della mancanza e del consummo de sali che sono stato inviati per uso di questa gabella, con quel di più che la mia debolezza potesse propriamente suggerire alla Publica notitia in questo negotio. Subito con studio particolare mi sono applicato per assicurarmi del vero e di tutti li particolari concernenti questo publico importante affare. Trovo ch’il fondi di questo manneggio sia stato osservato e minutamente billanciato dall’auttorità dell’eccellentissimo signor Procurator, già Proveditor Generale delle Provincie, Foscolo da qual tempo a punto ho fatto rillevare tre mano di conti del spazzo e consummo, che s’è fatto di medesimi sali sotto gl’illustrissimi miei precessori e fino il giorno presente di questa mia reggenza, come dai libri auttentici che sono stati trasmessi all’eccellentissimo Magistrato al Sal, la Serenità Vostra potrà sempre far osservare e far seguir il rincontro colli predenti conti, che qui vengono annessi. Tanto ho potuto ricavare nel presente affare, come ne porto anco riverentamente contezza agl’eccellentissimi signor del Magistrato predetto per esecutione dovuta de comandi di Vostre Eccellenze.
Col fondamento che si va avanzando il fine della presente campagna e che si possa credere diminuito il vigore delle straordinarie gelosie a questi confini, in riguardo alla prossima vicina staggione vengo ricercato da questo signor Governatore della piazza Martinoni di trasmetter l’oclusa scrittura con le fedi annesse a Vostra Serenità, come humilissimo faccio. Bramma egli la permissione della licenza, che per altro non desidera, che per redimer la salute molto pregiudicata da indispositioni contratte sotto questo clima assai nocivo alla sua comphesione. Io ne’ pochi mesi di questa mia reggeza li ho isperimentato e conosciuto molto meritevole della gratia Publica; trovo che il signor sopracomito Marin Bizza nel tempo del suo soggiorno a questa custodia, ha ricevuto molta summa di danaro da questa Camera a conto delle soventioni e avanzi di sua galea e perché intendo che costi habbi ipsedito persona espressa per dar ultima mano ai conti del suo manneggio, ho però stimmato Publico servitio di far estraer il qui occluso conto di quanto egli appar debitore, acciò col fondamento di questo lume possa l’alta virtù dell’Eccellenze Vostre impartire quegl’ordini che stimmaranno proprii a cautella de loro servitio, a cui vantaggio indiffossa è la mia applicatione, per riuscire in tutte le parti non infruttuoso et eseguire colla dovuta pontualità i Publici comandamenti. Gratie.
Cattaro li 29 agosto 1652.
Francesco Bragadin Rettor et Proveditor.
ASVe, Senato, Dispacci, Cattaro, b. 3.
Trascrizione di Giulia Giamboni