1651 Francesco Bragadin di Nicolò
Dispaccio del 1| settembre| 1652|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe
Sopra l’aviso che s’hebbe li giorni caduti, che a Podgorizza s’andassero ammassando Turchi per capitare a’ danni di popoli Zuppani, fatti sudditi volontarii di Vostra Serenità, armai bene per assicurarmi intieramente del vero d’ispedire a quella parte persona espressa col ritorno della quale resta confermato l’aviso predetto, e le mosse divisate da Turchi medesimi contro li sudetti Zuppani, a’ quali però fu impedita l’esecutione dagli susseguenti ordini del Sangiacco Giussuf Begovich che gl’ha fatti ritornare nel paese. Anco gli capi di Cucci e Clementi confermano il medesimo, avisando insieme la ricevuta del danaro a loro inviato conforme alla Publica volontà, come con mie humilissime di 27 del spirato ho portato alla notitia di Vostre Eccellenze, con oggetto però degli stessi turhi che terminata la presente luna, siano di novo pronti per giuntarsi ad effettuare il stabilito attacco. Mi duole però vivamente ch’essi Zuppani per l’osservationi da me fatte con tanti successi passati, si mostrano assai facili alla retirata, onde nella poca costanza loro non so quanto si possa prommetter dall’impiego dei medesimi. Non son io però restato con la dispositione di più proprii neccessarii ordeni a rinvigorirli e consolarli in quello ch’ho potuto, perché siano pronti occorendo ad abbracciare con intrepidezza la diffesa delle proprie loro case, né lascio fattica perché fruttuose possan riuscire queste mie dilligenze.
Con gl’avisi che recenti ricevo da Dolcigno, si conferma il precedente riporto ch’un brighentino havesse fatto preda di due di quelle fuste, con morte di dieci Turchi principali del medesimo luoco.
Hoggi ariva il vascello spedito d’ordine di Vostre Eccellenze con biscotti e remmi per barch’armate, in congiontura di maggior bisogno.
Io mi trovo sempre più angustiato di danaro, havendo lasciato l’illustrissimo signor Bembo questa Camera senza un quatrino, come con mie humilissime ho già portato a’ notitia di Vostre Eccellenze convenendo neccessariamente ogni mese, haverà a mano quindeci mille lire per sovenire queste militie e quelle di Budua, oltre la galea et sette barch’armate, esistenti questa custodia. Vi s’aggiongono anco le militie di Pastrovicchi, quali pure convien più d’ogni altre consolare per esser esposte alle primme frontiere et aggressioni del nemico; perciò ogni dilatione sconcerti sempre più gravi tra queste militie, et il servitio di Vostre Eccellenze sommamente pregiudicato, per ciò suplico humilissimo il celere incaminamento di quella summa che possa servire al contento di chi volentieri s’impiega in servitio di Vostra Serenità.
Rifflettendo io al numero considerabile che concorre di questi del Monte e d’altre parti del Turco nei giorni del mercato in luoco entro questa città, piazza csì gelosa, ho stimmato bene per i riguardi delle presenti congionture, sotto prettesti di so(…) trasferire il medesimo mercato in un altro luoco assai proprio fuori delle porte d’essa, senza che ciò possa apportare verun pregiuditio al commodo di questi fedelissimi sudditi, anzi con intiero contento universale per la sicurezza loro.
Li Perastini, primma che mi pervenissero le ducali di Vostra Serenità con efficaci premure, havevan ripigliato le loro instanze per esser accompagnati da mie lettere a’ pidi di lei; gl’ho divertiti con desterità propria, come farò nell’avenire quando rinovassero le medesime suplicationi. Gratie etc.
Cattaro a primo settembre 1652.
Francesco Bragadin Rettor et Proveditor.
ASVe, Senato, Dispacci, Cattaro, b. 3.
Trascrizione di Giulia Giamboni