1651 Francesco Bragadin di Nicolò
Dispaccio del 14 dicembre| 1652|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe
Questa mattina sono capitati da Soffia tre portalettere ispediti dall’eccellentissimo signor Ambasciator Capello con inserti per Vostra Serenità, che con la presente fregata faccio in tutta dilligenza avanzare al buon ricapito, senza alcuna spesa Publica. Quanto si è rillevato dal consituto dei medesimi portalettere, Vostre Eccellenze lo comprenderanno dall’occluso foglio.
L’altre pure ingiunte per a Serenità Vostra m’ha fatto tenere il Cavalier Francesco Bolizza che dice esser le medisime delli Capi Clementi e Cucci; le accompagno con le presenti mie humilissime righe rimmettendomi nel resto sopra l’affare che le suddette possano contenere all’infalibil singolar sapienza di cottesto Eccellentissimo Senato.
Le voci che qui di già s’havevan publicate, ch’una truppa di masnadieri divisava di portarsi all’insidie del viaggio del predetto eccellentissimo signor Ambasciatore, come con mie divotissime di 14 dicembre con tutto l’ossequio motivai a Vostra Serenità, e di che con la maggior sollecitudine subito ne radicciai anco la notitia all’eccellenza sua per cautella del suo camino e per sicurezza di Publici capitali, non hanno havuto alcun effetto, le qual mie dilligenze restano anco approvate dalle sodisfattioni del detto eccellentissimo signore et in questo modo ben assicurati i rispetti del suo viaggio. Rimane hora verificata la delliberatione di masnadieri stessi con la denominatione delle persone d’alcuni montanari di Cucci e Clementi, soliti darsi alle rapine, segregati però dalli Capi preaccenati e loro popoli che coll’opera di mie debolissimi impieghi continuano sotto il Publico patrocinio et nel bon proposito delle confidenze verso questa parte.
Ho recuperato da Ragusi col mezo di due barch’armate colla fatte avanzare in tutta dilligenza il Capitano Paolo Gini ivi ricovratosi con vinticinque suoi soldati, con quali s’atrovava sopra il pattachio naufragato, come con mie humilissime di dieci del corente diedi vivissima contezza all’Eccellenze Vostre. Egli Capitano et sue genti sarrà tratenuto in questa piazza fino gl’ordini dell’eccellentissimo signor Proveditor Generale in Provincie, al quale ho subito radizzato la debita notitia. Gratie etc.
Cattaro li 14 decembre 1652 more Veneto.
Francesco Bragadin Rettor et Proveditor.
Allegati: lettera indirizzata al doge dagli abitanti di Clemente (c. 1); lettera inviata dall’ambasciator Capello per il rettore Bragadin (cc. 2).
ASVe, Senato, Dispacci, Cattaro, b. 3.
Trascrizione di Giulia Giamboni