26 febbraio| 1617 Camillo Michiel
Dispaccio del 2| giugno| 1617|
N. (senza numero)
Serenissimo prencipe
ricevo hora con lettere dell’eccellentissimo signor bailo di 13 del passato, il dispazzo publico per Vostra serenità in sacchetti tre, uno de quali signato S et lo spedisco subito alla Serenità vostra colla fregata patron Thomaso de Gregorio. Venne li giorni passati a trovarmi uno de cappi principali di Castelnovo, et mi discorse che avicinandosi il tempo ch’essi turchi sogliono fabricar le saline, et passando hora certa inimicitia tra alcuni loro sudditi della villa di Zuppa et alcuni nostri delle ville di Cartoli et Lustizza per morte seguita d’alcuni dell’una et l’altra parte, che hanno gli uni et gli altri molto seguito, né potendo essi attendere alla construttione di dette saline se non segue prima la concordia tra li predetti per esser il sito dove devono fabricarsi pericolosissimo che vi succeda qualche grave inconveniente. Onde concludeva che non potendo lui sperare di riconciliarli insieme, non sapeva che altro fare, che abbandonar l’opera et dar conto alla Porta del danno che ne seguirà al suo re di circa venticinque mille ducati. L’ho consolato et usate seco quelle parole et discorsi c’ho stimati opportuni, et havendo intrapreso io di comporre le differenze predette ho operato in modo che spero certo che ne debbi seguire la conclusione da me desiderata per publico servitio, in che s’assicuri la Serenità vostra che mi impiegherò con ogni spirito et sempre col dovuto riguardo alla dignità publica. L’opera di castello è da me proseguita con ogni maggior diligenza, et riesce ottimamente, si che spero debbi essere di compita sodisfatione di Vostra serenità. Mi vien confermato l’aviso della venuta d’Ibraim già sangiacco di Scutari, et hora fatto novo bassà, spedito dalla Porta con quattro altri sangiachi et grosso numero di gente per debellar li ribelli di Barda, et che hora egli si trovi a Plevglie, luoco distante di qui quattro giornate, dove si trattenirà per qualche giorno per occasione del matrimonio d’una sua figliuola, et poi passarà a Barda, paese che non è discosto di qui più che due giornate. Hebbi li giorni passati relatione che l’armata di Vostra serenità fosse passata verso Levante, et doppo seppi ch’era ritornata a Curzola. Hora scrivendo tuttavia son avisato che si sia scoperta hoggi in mare sopra queste Bocche un’armata di venticinque galere in circa, che per ciò ho fatto giudicio che siano le galere di Levante. Tuttavia ho voluto notificarlo riverentemente alla Serenità vostra, la quale credo che ne sarà più particolarmente avisata dall’eccellentissimo signor general Belegno, perché di ciò scrivo anco a Sua eccellenza. Il dispazzo di Vostra serenità per Constantinopoli capitatomi a 20 del passato con sue lettere di 19 del medemo fu da me immediate spedito all’eccellentissimo signor bailo. Gratie.
Di Cattaro, lì 2 giugno 1617.
Camillo Michiel conte e provveditore
AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 16.
Trascrizione di Marco Rampin.