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26 febbraio| 1617 Camillo Michiel

Dispaccio del 4| settembre| 1617|

N. (senza numero)

Serenissimo principe,
dopo sigillata l’altra mia qui acclusa pur di questo giorno nella quale ho dato alla Serenità vostra particolar conto del sinistro accidente seguito in Perasto tra un turco da Pisano et Andrea Petrovich perastino con la morte del turco che ha posto in grandissima commotione essi turchi, mi occorre aggiungere che havendo io giudicato rissolutione seriamente necessaria il veder sodisfatti essi turchi con ogni possibile dimostratione mi son conferito hoggi io medesimo a Perasto accompagnato da conveniente numero de soldati et havendo voluto farne sbarcar una parte per spalleggiar li ministri della Corte da me mandati per circondar la casa del reo et cercar in quella ho trovati alla riva quasi tutti li patrizi in arme et con li archibusi in mano si sono temerariamente opposti gridando che si dovesse star a largo; et seben in fine li soldati smontarono et circondarno la casa et in essa entrorno gli officiali per far la inquisizione del reo, nondimeno per quel poco dispaccio che hanno interposto con questa loro temeraria inobedienza hanno prestata commodità ad esso reo di fuggire, et la notte passata havendo non so come preveduto il mio pensiero hano fatto che ha condotto il suo vassello fuori di queste rive, dimodo che hanno offesa la dignità pubblica, toltomi il modo di sodisfare ai turchi et scandalizati fino li medesimi turchi. Ho fatto far un proclama che in pena della vita non vadi alcuni di essi perastini nella giurisdizione turchesca et essendo venuti di qui il capitan di Perasto et uno delli giudici perastini li ho fatti sequestrar in castello et provvedo io in questo caso nel modo che posso et stimerò meglio. Ma ho voluto del tutto dar conto a Vostra serenità, per che questo caso riceva che da lei vi sia applicato quel rimedio et severo castigo che dalla somma sua prudenza sarà stimato più conveniente. Gratie etc.
Di Cattaro li 4 settembre 1617

Camillo Michiel rettor et provveditor

AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 17.
Trascrizione di Damiano Pellizzaro