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26 febbraio| 1617 Camillo Michiel

Dispaccio del 21 settembre| 1617|

N. (senza numero)

Serenissimo principe
a 17 instante colla fregata patron Tomaso di Greigorio spedii alla Serenità vostra il dispazzo ordinario da Costantinopoli inviatomi dall’eccellentissimo signor bailo in sacchetti cinque, hora ricevo un altro dispazzo speditomi et straordinariamente da Sua eccellenza  per la Serenità vostra in sacchetti doi uno de quali segnato ·S· et lo spedisco immediate colla fregata patron Mattio de Zorzi et con aggionta di remi, conforme all’efficace comissione che ne tengo da Sua eccellenza. Sto attendendo con sommo desiderio qualche ordine della Serenità vostra nel caso dei perastini che mi preme sommamente per l’importanza sua nel publico interesse. Convengo appresso se ben dubito che sarà hormai con molestia di Vostra Serenità raccordarle quello che altre volte ho scritto, che sendomi occorso di fare per servitio di publico interesse diverse spese estraordinarie et espeditioni di lettere et di persone espresse in diversi luochi per essecutione d’ordini delli eccellentissimi signori generali et havendo appresso il carico della restauratione della ruina di castello seguita per il terremotto, per il che hebbi dall’eccellentissimo signor generale Bellegno ducati 1.500 et se ne sono già spesi oltre a quelli più d’altri 1.000 da me tolti da particolari, sì come da particolari ne ho tolti per l’occorrenze dell’altre spese suditte, né sendo mai stato rimborsato, mi trovo molto confuso, non sapendo come sodisfare alli debiti contratti, né meno supplire alle spese che occorrono si per la fabrica sudetta, la qual hora per questo mancamento non proseguisco et resta interrotta, come per altre occorrenze publiche. Alli rettori miei precessori è stato commesso di tener conto delle spese et portar li conti a Venetia et lo potevano fare si perché havevano da cavar qualche quantità di danaro dalla vendita de sali, di che hora non ve n’è qui un grano, si anco perché le spese che a loro occorrevano non erano da compararsi a gran longa alle presenti occorrenze. Ne ho dato conto all’Eeccellentissimo signor generale, il quale m’ha risposto che attende da Vostra serenità ordine et danaro. Perciò supplico riverentemente la Serenità vostra a commettere che me ne sia somministrato a sufficienza, che altrimenti non so come trattar nella dovuta maniera et conforme al debito et desiderio gli occorrenti negotii di Vostra serenità. Ho aviso da Ragusa che sii stata già doi giorni in tempo di notte in porto di quella città una feluca spagnola et che la stessa notte senza che sii potuto penetrar altro particolare, ch’è quanto mi occorre di significar riverentemente alla Serenità vostra. Gratie
Di Cattaro gli 21 settembre 1617

Camillo Michiel rettor et provveditor

AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 17.
Trascrizione di Damiano Pellizzaro