26 marzo| 1617 Gerolamo Zane
Dispaccio del 10 febbraio| 1618|
N. (senza numero)
Serenissimo prencipe
ricevute sotto li otto dell’instante a hore doi di notte con la solita riverenza le littere della Serenità vostra di nove del passato con l’inclusa scrittura intorno le presenti turbulenze, ho fatto questa mattina convocare il conseglio generale di questa città et in esso conforme l’ordine di quell’eccellentissimo Senato fatto sapere et leggere detta scrittura, accompagnandola con quella più accomodata et amorevole forma di parole che per me si a potuto per espressione dell’ottima volontà publica verso questi suditi, a nome de quali mi fu dalli agenti et rappresentanti di tutta l’università risposto esser prontissimi di spargere il sangue, perder le vite et quanto hanno al mondo per conservatione dell’antica devotione et molta fedeltà che devono alla Serenità vostra, della quale sono per dimostrarne segni et effetti manifesti in ogni publica occorrenza; di che le ne ho reso gratie a nome di lei et perché la congiontura et necessità de tempi presenti mi move a star molto oculato per diffender questa città et presservarla d’ogni invasione de nemici, convengo riverentemente raccordare alla Serenità vostra, così ricercato dalli agenti di questa magnifica comunità et deputati del popolo, alcuni bisogni della medesma, che sono il perfettionare et coprire doi torioni, fabricar doi revellini per fortificatione delle porte et erigere un pezzo di muraglia per sicurtà et deffesa del porto; et se bene per la descrittione ultimamente fatta rittrovo nella città da circa tresento persone da fattione, tuttavia non sono tutti buoni et atti da maneggiar l’archibuso ne da potersene sicuramente prevalere, onde stimerei (quando li motti si facessero maggiori et così paresse alla Serenità vostra ricercar il bisogno) che fosse necessaria qualche provisione di gente, si per tener ben guardata et pressidiata la muraglia, la quale per il suo longo circuito è bisognosa di dieci sentinelle per altre tanti caselli che vi sono, si anco per sollevare in qualche parte questo popolo dalle continue fattioni a che sono tenuti e di giorno e di notte, rimettendomi però sempre al prudentissimo giuditio della Serenità vostra. Gratie.
Di Cherso li dieci febraro 1618
Hieronimo Zane conte et capitano
AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 17.
Trascrizione di Damiano Pellizzaro