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9 settembre| 1616 Geronimo Donado

Dispaccio del 17 febbraio| 1618|

N. (senza numero)

Serenissimo prencipe
essendo oggi venutto un cappuccino qual viene da Brindisi accompagnato da un mio capetanio di Lissa qual tengo a posta fuori per far la schoperta de gli andamenti di tutte le sorti di vasselli dell’armata nemicha, mi rifferì esso cappuccino, con ogni possibil dilligenza interrogato, quello che chiaramente dal presente costituto apparerà, havendomi datto ancho questo memoriale pregandomi con riccomandatione il dovesse inviare alla Serenità vostra, come faccio; non mancharò con ogni possibile diligenza sarà possibile star attendendo novi avissi per darne riverente conto alla Serenità vostra. Gratia etc.
Liesena li 17 febraro 1618

Gieronimo Donado conte et provveditor

Allegati: costituto del padre cappuccino Machario (1 c.), 17 febbraio 1618;
memoriale di fra Machario (1 c.), 17 febbraio 1618:

Ricordi del padre fra Machario capuccino/copia
In primis che avertischa a quelli signori quando sarà in Dalmatia che stiano su l’aviso, che ogni notte mettano la guardia in mare perché pigliaranno quante fregate terranno alla bocha del porto di Ragusa overro a Sabioncello o dove sapranno meglio, e che non mancha questa spia. Ottem che stiano in cervello sopra li bomnardieri al carichare delli pezzi acciò non si metta in cambio di balle le pezze perché sbarano senza le balle infrutuosamente contra la parte nemica. Ottem che fortifichano Corsola acciò non la piglino, et che fortifichano il castello di Budua, poiché tengono la mirra in quello. Ottem che fortifichino il castello di Chioza acciò non vengano a prenderlo per esser molto basso, conforme a quello che dichono l’ingegnieri. Ottem come l’arsiveschovo li a dichiarati per eretici sopra il pergamo predichando una domenica li venetiani presenti e il populo avisandole anchora come in Napoli se fa gran provisione d’arme si per mare comme per terra, mettendo in ordine sei bertoni et nove gallere per mandarle in Golfo. Ottem che faccino un proclama et che richiamino tutti li suditi qualli sonno stati casciati perché ne sono molti in questa armata del ducha e vorriano venire alla pattria, ma dubitano et quelli portariano molti altri di più se questi signori vorranno prendere la fortezza del mare che m’avisano ch’io tengo il modo senza perdere sollo un hommo et quella volta potrano dirre che sonno signori del Golfo senza che si dia fastidio verunno.
 
AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 17.
Trascrizione di Damiano Pellizzaro