17 luglio| 1617 Piero Querini
Dispaccio del 27 gennaio| 1618|
N. (senza numero)
Serenissimo principe
Sarà sin hora pervenuto a notitia di Vostra serenità l’aviso della depredatione fatta sotto la Murlacca da otto barche di uscocchi di grandissima quantità di animali de turchi di Licca, li quali uscocchi, coll’astenersi di offender in niun conto li sudditi di Vostra serenità havevano in quell’accidente disseminate voci di pace publicata in Lubbiana, proceder stimato pieno d’artificio et che possa per aventura confermar ne i turchi qualche sospetto di congiuntione a pregiuditio delle cose loro, concorrendovi massime non solo l’haversi aviso di una grossa adunatione di genti che, per quanto s’intende, s’è ammassata ne i contorni di Carlistot sotto il commando del conte di Sdrin, con sospetto grande delli turchi di Uduina che sono a quelle frontiere; ma anco la retentione fatta, come detto, da ministri turcheschi di un certo conte nel paese Bilopauloviz sopra Raguse, condotto con tutta la famiglia a Costantinopoli per imputatione che tenesse secretamente una bandiera de Raguse che gli è stata trovata et havesse intelligenza con loro di sollevar quella popolatione. Per questi rispetti io son uscito et vado visitando la campagna con questa cavalleria per mostrarmi pronto alla persecutione d’uscocchi per quanto s’appartiene a questo contado et per fermar ne i turchi qualche sinistra opinione, co i quali non manco di trattenermi con distintà d’uffitii opportuni e particolari con li agà et altre persone principali di castelli confinanti per ricever anco se potrò maggior lume de i progressi et fini delle sopradette genti ammassate sotto il conte di Sdria et penetrar ogn’altra cosa che potessi a questi tempi conferir al buon servitio delle cose di Vostra serenità, alla quale certo, come anco alli eccellentissimi signori generali, andarò significando quel tanto che mi potesse capitar a notitia di tempo in tempo; sì come appunto hoggi che l’Hassumonich, turco ben noto all’Eccellenze vostre illustrissime, habbi già da otto giorni fatta commissione nel paese di Carlistot con grossa leva di più di mille persone et sia ritornato a casa con settanta schiavi, ma con poca felicità, havendo persi cinquanta de suoi che diputati ad un posto per sicurezza della ritirata furono ocultamente assaltati et tagliati a pezzi da quelli del paese guidati da un tal capitan Lisizza, di molto nome in quelle parti; oltre che nel divider la preda, li stessi turchi sono venuti alle armi tra di loro con morti di quanti altri tanti, onde a quel confine pare che comincino le cose a fluttuar con questi mottivi. Gratie.
Di Grussi nel contado di Zara li 27 genaro 1617 [m.v.]
Piero Querini provveditore generale della cavalleria
AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 17.
Trascrizione di Damiano Pellizzaro