26 febbraio| 1617 Camillo Michiel
Dispaccio del 10 marzo| 1618|
N. (senza numero)
Serenissimo prencipe,
hieri sera fu da me spedito alla Serenità vostra, colla fregata paron Thomaso de Gregorio, un dispaccio dell’eccellentissimo signor bailo in sachetti tre, et questa mattina mi giungono in un stesso tempo due altri dispacci di sua eccellenza per la Serenità vostra, che sono ogni uno di essi un picolo sachetto, l’uno et l’altro signati S. Col primo ricevo un prego con sopracoperta del signor Francesco Marini raggionato [?] di sua eccellenza, nel quale trovo una lettera del medesimo signor Marini di 11 febraro passato, né in essa egli mi scrive altro che l’ordinario aviso della ispeditione di detto dispaccio, né vi sono altre lettere di sua eccellenza né di altri, ma solo alcuni pezzi di carta, che per quanto si vede sono stati di una lettera, benché non vi è scritto cosa alcuna, se non in uno di essi pezzi la sottoscrittione, che due Filippo Albici [?], et havendo con diligenza interrogato li portalettere di questo fatto, mi riferiscono non haver havuto alcun disturbo, né esser state le lettere toche da alcuno nel viaggio, onde non so che imaginarmi di questo accidente, se non fosse che il signor […] per dar corpo al prego vi havesse inclusi quei pezzi di carta, et per fretta si fosse scordato di notificarmelo. Ho voluto però, ad ogni buon fine, dar di tutto ciò conto alla Serenità vostra, et inviarle anco qui occlusi li stessi pezzi di carta, la lettera et sopracoperta. Col secondo dispaccio ricevo lettere dell’Eccellentissimo signor bailo et del signor raggionatto [?] di 14 febraro passato, né in esse ho altro aviso che della ispeditione di esso dispaccio et che debbi passar per qui il signor conte Giovan Battista [?] Polcenigo, che fu lì mesi passati spedito dall’eccellentissimo signor generale al Capudan bassà [?] et è poi capitato a Constantinopoli, dove, trattenutosi circa due mesi, ritorna hora a sua eccellenza et dicce tener questa strada, né mi vien manco in queste significato cosa alcuna in proposito di questi pezzi di carta. Spedisco in diligenza detti due sachetti di lettere colla fregata paron Vicenzo de Thomaso, et con aggiunta di remi, con ordine che, aggiongendo la fregata spedita hieri sera, a quella consignino esse lettere, altrimenti proseguiscano il viaggio con ogni celerità. Gratie etc.
Di Cattaro, li 10 marzo 1618.
Camillo Michiel, rettor et proveditor.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 18
Trascrizione di Francesco Danieli.