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9 settembre| 1616 Geronimo Donado

Dispaccio del 1| aprile| 1618|

N. (senza numero)

Serenissimo prencipe,
pochi giorni sono che inviai alla Serenità vostra li costituti quassi giornalmente vado ricevendo dall’uno et l’altro, come faccio hora il presente, acciò sii noto alla Serenità vostra tutto quello che segue, come dal presente costituto sarà fatta consapevole, non mancharò venendone qualcun altro, di espedirlo con ogni celerità di tempi alla Serenità vostra. L’eccellentissimo Venier è partito fuori di Lissa con sette altre galere per andar ad incontrare quatro di Spagnia, quali si intende che vengono in Golfo per dare guai vascelli e nostri suditti; starò attendendo con ogni vigilanza come zelantissimo cittadino della patria per ben difender questa sua città, acciò non venghi travagliata dalle nemiche parti. Gratia etc.
Di Liesena, al primo de april 1618.
Di Vostra Serenità,

Gieronimo Donato, conte et provveditore.

Allegato:
In lettere di Liesina di primo april 1618.
Venuto alla presenza dell’illustrissimo signor Geronimo Donato, conte et proveditor di Lesina, mi Francesco de Vigonza patron del caicchio dell’eccellentissimo signor general Veniero, dice hoggi 9 che Sua eccellenza illustrissima mi spedì da Curzola con detto caicchio per andar verso Meleda a far tornar due barche armate che ivi stavano alla guardia, dove trovata una a porto camara [?] la feci partire et andar per trovar l’altra che mi referirono dalla prima trovarsi a Calamotta, dove giunto feci l’istesso et, per esseguir quanto in oltre Sua eccellenza mi havea ordinato, arivai all’isola di mezzo fu mercordì passato. Hoggi, giunto giorno, seben mi recordo dove ragionando con un barbier di codesto luoco, mio amico et conoscente, in proposito dell’armata spagnola, mi disse che il mercordì inanti già 13 giorni era arivata a Ragusi una feluca da undici per spiar li progressi della nostra armata, et dice che a Brindici erano venute 30 trenta galee spagnole, et di più mi attestò che con detta feluca era venuta una spia nella nostra armata per veder in che stato la si ritrova, et per intender se l’eccellentissimo signor Veniero andava a disarmare, et che non desideriamo altro che solamente il suo tornar a Venetia per disarmare, et con questo mi tolsi licentia et egli dame per timore li preghi habitanti, dicendomi che non voleva dirmi altro, ma si [?] parte sua per [?] detto rispetto, neco hebbi tempo di interrogarlo di altri particolari, ma tanto mi disse come l’ho esposto.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 18
Trascrizione di Francesco Danieli.