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12 aprile| 1618 Benetto Soranzo

Dispaccio del 12 aprile| 1618|

N. (senza numero)

Serenissimo prencipe,  
havendo io, per sodisfar a quel debito a che ognuno è nubilmente [?] tenuto in servitio della patria, accettato con ogni prontezza la carica di general di nave armata, che è piacciuto alle eccellenze illustrissime di conferirmi, et essendomi in questa adoperato sette mesi con ogni spirito, et anderei non ostante molte mie considerabili e gravi indispositioni, tenendo più bisogno da riddurmi a casa per sollevarmi dalle fatiche e patimenti sofferti. Nondimeno, per rendermi maggiormente meritevole della gionta di Vostra serenità seguendo le vestigie de miei antenati, che in qualunque occasione non hanno mai havuto riguardo ad alcun interesse né di robba, né di vita, obediente io mi intendo venir al governo di questo castello di San Nicolò di Sebenico, nel quale havendo altri sette mesi, con assidue fatiche di animo e di corpo, giorno e notte travagliato per la sicura custodia de così importanti piazze. Con quella sicurtà che mi promette l’incomparabil clemenza di Vostra serenità et delle Eccellenze vostre, humilissimo vengo a supplicarle che, conforme al solito della carità pubblica verso li suoi cittadini, che fedelmente et […] le servono, si compiaccino de concedermi licenza che io possi ritornarmene a Venetia prima [?] che esca questa opportuna staggione di curarmi e sollevarmi, prontissimo poi in qualunque altra occorrenza niuna eccettuata di continuar sempre quella servitù, che sino da miei primi anni ho dedicato a questa gloriosa Repubblica poiché senza conumerar [?] quello che da miei maggiori et da mio padre […] ha stato in servitio publico operato dentro e fuori della città in tempo di pace e di guerra, con perdita delle facoltà e proprie vite, dirò che noi […] con grandissimo detrimento delle nostre sostanze havemo sin hora sostenuto il peso de sei legationi et sei reggimenti, oltre l’esser io tre volte uscito con vascello armato in tempi turbulenti e pericolosi. E tutto il resto di vita o di altro, che ci posse mai avanzare, per alcuna cura non sarà da noi tenuto più caro che per poterlo spendere a conservatione et essaltatione di questo Augusto et Eccellentissimo Dominio. Gratie etc.
Di castello di San Nicolò di Sebenico, a 12 di aprile 1618.
Di Vostra Serenità,

Benetto Soranzo, proveditore.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 18
Trascrizione di Francesco Danieli.