22 marzo| 1618 Marin Grisoni
Dispaccio del 14 luglio| 1618|
N. (senza numero)
Serenissimo prencipe,
doppo l’essersi presidiata di gente questa città et munita di artegliaria, ridotta perciò in assai buona diffesa, concorrono con tanta sicurtà li mercanti a condur le robbe loro alla Scalla, che è cosa di stupore et di giubilo insieme; sopra avanzando le mercantie et li lazaretti per sborarle, et li magazeni per conservarle libere, ridotto così (la Dio gratia) questo importantissimo negotio a tanto che può ricever certo poco di più augumento, onde non bastarano né dua galee, né molte fregade insieme a levar il tutto per costà, sendo hormai fuori liberi da 3500 colli in circa, et trovandosene alla Scalla fino 5800, restando io avisato et da Bagnaluca, et da saraglio, et da Mostar et da Fozza [?], luochi dal paese turchesco, attrovarsi là altra grandissima quantità di robba, che non aspettano per condursi di qua, se non l’aviso dell’arrivo delle galee di mercantia, parendo loro anco che tardino pur troppo, poiché veramente si appoggia et consiste (come tante volte ho per altre mie riverentemente significato a Vostra serenità) il stabilimento et l’augumento del negotio nella frequenza del viaggio di esse, con le quali, se fosse possibile, o con altra occasione, se non bene, l’inviare di qua altre quatro pariene da dodeci, con li loro masscoli, et da rispetto ancora, per compitamente fornir di armar anco le tonette [?] delli lazaretti, come ha pur conosciuto il valor dell’eccellentissimo signor procurator Barbarigo, capitano general da mar, che me le haveria già anco lasciate, se si havesse havuto onde lavarle. Raccomando in oltre all’incomparabil benignità et virtù di Vostra eccellenze illustrissime la missione del dinaro per le paghe di questa poca militia ordinaria, assicurandosi esse intanto che io altretanto, non sia mai per apportar loro alcuna superflua instanza, quanto con tutto lo spirito et per quanto mi si concede dalla ordinaria mia debolezza, procuro in ogni benché minimo interesse publico di sempre ben servirle. Gratie etc.
Di Spalato, a 14 luglio 1618.
Marin Grisoni, conte et capitano.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 18
Trascrizione di Francesco Danieli.