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22 marzo| 1618 Marin Grisoni

Dispaccio del 18 agosto| 1618|

N. (senza numero)

Serenissimo prencipe,
giungono giornalmente le caravane a questa Scalla, si che in questi 4 giorni vi sono arivati da 800 coli in circa di mercantia; tutte, quasi, venute dal seraglio di Bossina, dove, conforme a quanto ho predetto per altre mie a Vostra serenità con l’ordinaria mia riverenza, col ritorno di mercanti dalla fiera di Dogliano, la peste si è avanzata in modo che hormai poche parti di quel luoco restano intatte dal suo furore; di là per detta causa calano et calaranno in furia a questa volta le robe, onde ho io perciò dato novi rigorosi ordeni a preservatione di questo luoco, et a sicurtà delle mercantie che usciranno da questi lazaretti, nei quali, scoprendosi alcun male (che Dio nol permetta), spero nella gratia di Sua divina maestà che rimarrà anco in essi soppito; sebben è vero che, restando io avisato da persona mia confidente che persino ragusei, per novo et ultimo tentativo della loro perfidia di voler infettar questa Scalla, per diverter in parte la felicità dei suoi progressi, il che pure mi vien confermato con lettere dell’illustrissimo signor conte di Trau de 12 instante, che da altro suo confidente è avisato per altra via dallo istesso; convengo humilmente raccordar alle Eccellenze vostre illustrissime come farò, insieme con altre mie alli illustrissimi savi alla sanità, che, per levar ogni pericolo che non fosse ad arte posta alcuna pezza o altra cosa atta all’infettatione nel mezzo delle balle di cera, overo nelli groppi dei dannari involti in tella cerata, che non pattisse né l’aqua né l’aceto; dovessero et gli uni et gli altri essere aperti, ricercando poi la cera diligentemente con pontaroli di ferro per assicurarsi in quel modo da ogni accidente, et per render vane così le insidie altrui; non mancando io, nel rimanente, et di far cercar adosso ai mercanti, et di vedere diligentemente nelle robe per loro uso, se nascondessero o scatolini con gioie in bombaggio, o carta, o altro che portasse sospetto; alterando et riducendo le contumacie a dieci giorni di più, et facendo da questi ministri maneggiare il tutto più volte al giorno, diligentemente, ad ogni buon fine; et posponendo in somma ogni rispetto verso da chi si sia, nel publico servitio; per interesse del quale mi escuseranno le Eccellenze vostre se farò aprir anco le lettere publiche, occorando, a maggiore cautella, per occasion, di profumarle bene, circa che attendarò pure i comandamenti loro. Ho posto in oltre guardiani et deputati alli castelli di questa giurisditione, con proclama et commissioni molto strette, visitandoli frequentemente io medesimo, come pur faccio questa campagna tutta, senza risparmio di fatica o di patimento alcuno. Non ho tralasciato anco di por guardie, et diurne et notturne, alle strade, et per accompagnar le caravane, et per divertir che qualche temerario o non pratichi, o non pigli roba di sorte alcuna da gente sospetta; sendo io stesso del continuo et nelli lazaretti, et alle stangade della città, con eterna incessabile applicatione di ogni mio spirito, et dalle mie debol forze a servitio et conservatione commune; che servirà in adempimento del mio gran debito, verso la Serenità vostra aggiongendole, a consolation sua, come partirà (a Dio piacendo), al fine della settimana presente, la galea di mercantia, in conserva di molti vasselli et fregate, con carico di 7000 et più coli. Gratie etc.
Di Spalato, a 18 agosto 1618.

Marin Grisoni, conte et capitano.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 18
Trascrizione di Francesco Danieli.