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1 aprile| 1616 Filippo Paruta

Dispaccio del 13 settembre| 1616|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
ho ricevuto le lettere scrittemi da Vostra Serenità sotto il primo d’agosto passato, colla parte in materia di decime sopra li salarii de’ Rettori et publici Rapresentanti di qua dal Quarner, et ministri de i medesimi Rettori, la qual parte ho fatto publicar secondo l’ordine impostomi dalla Serenità Vostra. Di più riverentemente dirò a Vostra Serenità, qualmente son stato avisato, che sotto li 22 del passato sono state di notte poco lontano da Durazzo dieci galee spagnuole, le quali mandarono dui caichi per haver lingua in quel porto; et trovarono dui vasseli, et a le genti che v’erano sopra dimandarono se si faceva guardie nella città et a Scutari et Dulcigno, da’ quali fu risposto che in tutti li luochi venivano fatte con molto sospetto; et partirono senza haversi datto alcuna molestia; la qual non (appena) sapputasi, tutta la città si pose in arme, di che m’ha parso darne conto a Vostra Serenità. Gratie etc.
Da Budoa, li 13 settembre 1616.
Della Vostra Serenità riverente servitore.

Filippo Paruta, Podestà.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 15.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.