1 aprile| 1616 Filippo Paruta
Dispaccio del 26 settembre| 1616|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
essendo capitato poco lontano da questa città un bergantino armato, cacciato dalla fortuna, fu fatto giudicio che fosse una fusta turchesca, solita talvolta a lasciarsi vedere. Là onde presi per ispediente di mandar gente per terra, et di far armar 4 barche da questi della città, che si mostrarono pronti et ardenti di esponer le loro vite per servicio di Vostra Serenità; i quali, andati sotto il commando del Governator Solimani, che al presente si trova qua, si aviarono per andar a combaterla, et vedendosi il patron di detto bergantino in stato d’esser preso, fece ogni suo poter per fuggire, ma essendo venuto in tiro di artegliaria, le feci sparar dui pezzetti, uno de’ quali poco mancò che non lo cogliesse, et lo fece risolvere divertire verso le barche con la insegna maltese; onde dalli nostri veduti essere cristiani, non fu molestato, ma montativi alcuni sopra lo condussero alla riva, et mi lo presentarono con 17 huomini. El patron del quale m’appresentò una sua patente fattagli dagli Maltesi per poter andare a’ danni del Signor Turco solamente. Li ho fatti retener et costituiti, et ne ho mandato parte all’Eccellentissimo signor Proveditor Generale, et ne aspetto suo aviso di questi che non ho potuto mandarli; i quali, per non haver luoco al mio proposito, ho scritto all’Illustrissimo Proveditore di Cataro che li mandi a tuore per tenerli sino che venga l’ordine di Sua Eccellenza, che subito giunto li manderò perché essequisca quel tanto che a me sarà ordinato; il che ho voluto far anco per ben intendermi con quel signore. Di che ho voluto darne conto a Vostra Serenità, come ho fatto anco delle altre cose occorsemi, che così farò sempre per ben servirLa, alla quale gratie etc.
Da Budoa, li 26 di setembre1616.
Della Serenità Vostra riverente servitore.
Filippo Paruta, Podestà.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 15.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.