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1 aprile| 1616 Filippo Paruta

Dispaccio del 5| dicembre| 1616|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
in risposta delle lettere scrittemi da Vostra Serenità, riverentemente Le dirò che la promessa che ho fatto alli patroni delli vasselli che di qua hanno condoto a Venetia soldati et cavalli, ducati cinque per ogni homo con il cavallo, io gli li ho promessi così essendomi stato lasciato ordire dall’Illustrissimo signor Antonio Civran, comissario all’hora della Serenità Vostra, il qual ordine le mando qui ocluso, accioché essa veda che ciò che ho fatto non ho fatto da me, ma perché così mi è stato ordinato. Per l’avvenire, se la Serenità Vostra sì Le piarà commandarmi, procurerò volentieri obedirLa et servirLa, ma dirò bene ch’io credo che con dificoltà si potrà ritoccarre chi vogli a farre 500 miglia di viaggio, per questo denaro di ducati tre per ogni soldato con il cavallo, essendo questi assai disobedienti, alcuni de i quali fuggitero dopo l’imbarco, onde fu di necesso farli proclamare, et venero forzatamente; ma come Le ho detto, farò ogni cosa possibile acciò la Serenità Vostra resti servita.
Uno di questi giorni [il] Bostagì dalla Valona se n’andò vicino a Durazzo a truccare alcuni suoi parenti et amici, dove che havendo in odio Mustafà Agà, che si trovava al governo di Durazzo, perché non voleva comportare che galeote andassero in corso, lo fece invitare ad un bancheto, dove a tradimento mentre che desinavano lo fece amazare da dietro via, facendoli tagliare le braccia, le quali dalli servitori di Mustà sono state portate a Costantinopoli; et si dice che questo Bostagì si trova haver fabricato una fusta di 18 banchi per mandarla in corso, di che mi ha parso darne riverentemente aviso alla Serenità Vostra. Se bene anco di ciò ne ho avisato l’Illustrissimo signor Proveditore di Cataro. Gratie etc.
Da Budoa, li 5 di decembre 1616.
Della Serenità Vostra riverente servitore.

Filippo Paruta, Podestà.

Allegato: ordine di Antonio Civran, Provveditore Generale della Cavalleria, 23 maggio 1616 (1 c.).

AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 15.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.