1 aprile| 1616 Filippo Paruta
Dispaccio del 12 gennaio| 1617|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
è capitato qua uno da San Zorzi, che è luogo lontano sei miglia da Scutari, che m’ha rifferto essersi trovato presente quando fu colegiato quel prete che fu trovato ad aprire le porte, et haver inteso dalla sua bocca che ciò haveva procurato di fare ad istanza del Re di Spagna. Et essendo interogato chi era consapevole di questo fatto, ch’egli rispose esser di consenso di tutto il popolo, et che per ciò tutti li christiani furono cacciati fuori, ma che alli 6 del corrente, di notte, fu udito ad aprirsi le porte, alle quali essendovi corse le guardie, trovarono un porta sola esser stata aperta, né fu trovato né veduto alcuno. Onde li Turchi dubitandosi che li suditi potessero et volessero prendere la città, hanno mudato le serature et le chiavi, usando gran diligenza di guarde. Questo, Serenissimo Principe, è quanto ho potuto intendere da costui, di che ho voluto riverentemente darne conto a Vostra Serenità, alla quale gratie etc.
Da Budoa, li 12 di genaro 1617.
Della Serenità Vostra riverente servitore
Filippo Paruta, Podestà
AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 15.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.